mercoledì 29 maggio 2013

faticosamente

Una settimana di stop.

L'altra sera Andrea, il mio Angelo fioterapista/osteopata/psicoterapeuta/rimediodiemergenza mi ha impastatao per beneino a causa di un dolore all'anca che mi porto dietro dalla mezza e alla fine mi ha imposto una settimana di scarico, ma scarico vero! Unica concessione esercizi con i pesi per braccia e addominale, ma senza esagerare.
Odio stare ferma, mi innervosisco subito, stamattina sembro un leone idrofobico in gabbia con una catena al collo e senza cibo da giorni. Rendo l'idea?
Invece di parlare ringhio e abbaio.

E poi ogni giorno perso mi sembra sia un chilo in più di ciccia sulla panza, ma si può???

Calma e sangue freddo, ce la posso fare ad arrivare in fondo a questa giornata senza prendermi 30 anni di galera per omicidio.

Ripetet con me: devi stare molto calma, devi stare molto calma, devi stare molto calma....

lunedì 20 maggio 2013

And The Winner is....

CHIARAAAA, per essere sopravvissuta ad un we con mia madre e i suoi amici, al compleanno della Principessa con il suo papà stronzo e al tempo sempre inclemente che influenza non poco il mio umore!
Sabato sono ripresi gli allenamenti, prima usicta dopo la mezza, 10 km tranquilli che sapevano di strano dopo la frenesia delle ultime settimane.
Sono uscita senza Garmin perchè il cucciolo è saltato, forse lo stress è stato troppo anche per lui,  e ammetto di essermi goduta il sole tiepido, il venticello, il poco traffico e l'idiota che ha voluto sfidarmi in pista ciclabile.
Davvero non capisco questi uomini che partono da presupposto che devono per forza superarti, anche se sono in sovrappeso e chiaramente fuori allenamento, il loro ego necessita disperatamente di lasciare indietro qualsivoglia essere di sesso femminile! Il Crapapelata in questione ha incrociato il mio passo ad una rotatoria, saluto d'ordinanza e poi ognuno per i fatti suoi. Io al mio passo, lui al suo. O quasi. Appena si è reso conto che ero donna ha subito accelerato, buon per te, penso io, voglia di fare piu' di questo anche no. Così continuo tranquilla, ascolto la musica e mi guardo intorno. E lo raggiungo. E lui, che voltando leggermente la testa mi intravede nella sua scia,  non ce la fa e di nuovo accelera, sbuffando. Comincio ad innervosirmi.
Lo riprendo di nuovo e stavolta lo vedo particolarmente irritato, a quel punto a me mancava un solo km e lui mi aveva ampiamente fatto girare, notando il suo satellitare gli chiedo la velocità, alla sua riposta ringrazio, saluto e me ne volo via, lasciandolo li, lui, il suo sudore, la panza e la sua arroganza.
Non amo questo titpo di competitività, in primis perchè credo di non poter competere con nessuno se non con me stessa, visto il mio livello, poi perchè non è nelle mie corde voler a tutti i costi primeggiare sugli altri, infine perchè trovo stupido che due corridori della domenica come noi debbano fare i giochetti a chi ce l'ha più lungo.
Peggio per lui, non l'ho più visto arrivare, spero si sia fermato a bere un caffè, ne aveva bisogno.

venerdì 17 maggio 2013

Verso nuove e mirabolanti avventure

Mi sto ancora crogilando nelle emozioni di sabato scorso, foto acquistate, tag messi, commenti e complimenti ricevuti.
E ora che la doverosa settimana di scarico è passata si inzia a pianificare la prossima fatica!
Domani riprenderò a correre, sicuramente con uno spirito diverso, con più serentità e forse anche divertendomi decisamente più delle ultime volte!
Bologna, 15 Settembre.
Questa la data che passa di bocca in bocca in questi giorni, Sara che mi chiede se non ne ho abbastanza, altri due folli da coinvolgere, Ale ormai rassegnato alle mie alzatacce.
Amo correre, fa per me, con i tempi e la fatica, il mio corpo adora (e a volte odia) il movimento rotatorio delle gambe, il sempre vano tentativo di rilassare le spalle, la falcata che cerca la strada, il sudore che mi fa bruciare gli occhi.
Ogni volta mi chiedo chi me lo fa fare e ogni volta, quando finalmente arrivo, quando mi infilo sotto la doccia, quando vedo un buon tempo, trovo la risposta.

Quinid via, una nuova avventura tutta da vivere, non vedo l'ora.

martedì 14 maggio 2013

Over My Dream

E quindi ci siamo.

Da quel lontano Gennaio 2010 con la sua sentenza: non potrai mai più correre, a questo 11 Maggio in cui mi trovo ai blocchi di partenza della mia prima mezza.
Mentre io e Sara attendiamo lo sparo d'inizio, mentre intorno a me sento vociare di runners più o meno agitati, mentre tutti ballano un harlem shake (si scrive così?? mah...) di cui non avevo mai sentito parlare, io mi ritrovo a pensare a questi ultimi mesi di follia.
Da Novembre quando ho deciso che avrei corso di nuovo, da quando sono stata per la prima volta dal fisiatra che mi ha dato speranza ad oggi. Mille momenti, di paura e gioia, speranza e sconforto. Le sedute dal fisioterapista che mi facevano pangere, gli allenamenti con l'ansia del dolore, la pioggia e la neve, il freddo, il vento, ma anche il sole del Primo dell'anno, unica pirla a correre alle 10 del mattino, la felicità del primo lungo senza dolore, un'Amicizia nata e coltivata col fiatone, i progetti, i tempi, il Garmin mai soddisfatto.
E poi la Mezza di Padova saltata per quello stupido infortunio e dover aspettare ancora 20 giorni per poter realizzare questo piccolo sogno.
E ora sono qui, con lo stomaco serrato, le gambe tremanti e la paura, ancora, di non farcela.
Si parte, VIA!
Veloci, troppo veloci, ma ho voglia di correre, di dare, di sudare e soffrire. Il percorso è suggestivo ma un po' difficile per me, ci sono un paio di strappi in salita, strade strette che costringono a volte lo slalom tra i passanti, ma c'è anche il tifo dei passanti, Sara che mi fa da guida un passo davanti a me, il mare al tramonto.
Corro e non penso che sto andando troppo veloce, che la tabella era un'altra, ma ormai....
Passiamo i 10 Km ben sotto l'ora e capisco di aver esagerato. Penso di mangiare qualcosa al ristoro dei 15 Km ma una volta li mi rendo conto che c'è solo acqua...Porcaccia...sono in crisi e l'unico integratore che ho non basta. Ma devono spararmi per fermarmi. Rallento, molto, ma non smetto di correre, alzo la testa dalla strada e leggo 16 km, cazzo Chiara, solo 5 km e sei arrivata. Da li è solo testa bassa e un piede davanti all'altro, mentre scende il buio e si accendono i lampioni, mentre non importa più il tempo ma solo arrivare, accendo la musica, fatico, mi scoppia il cuore ma vado avanti.
E poi eccolo, Sara che urla, io che alzo lo sguardo annebbiato e vedo Ale che mi aspetta, mia figlia che ride e mi indica. Sara mi prende per mano, io non riesco nemmeno a parlare dall'emozione, tagliamo il traguardo così, ci abbracciamo e piangiamo, liberandoci delle emozioni che abbiamo portato fin li assieme.
Mi faccio traspostare dall'Amore della mia famiglia, abbracci, acqua, sorrisi, BRAVA!
La mia indole non mi tradisce, guardo il tempo con una punta di delusione, avevo in mente 2.06, li avevo nelle gambe, e invece leggo un 2.15 che sa di beffa
Ma non importa, era la Prima, ce ne saranno altre, ce n'è già un'altra.

I migliori creatori di Sogni sono i Sogni stessi. Sono pronta per una nuova avventura

martedì 7 maggio 2013

DI Sogni e Utopie

Fra quattro giorni si concluderà questa mia avventura. Forse. Si perchè visti i precedentei il condizionale è d'obbligo!
Dopo essermi allenana 4 volte alla settimana per 4 mesi, uscendo a correre con qualsiasi tempo, subendo la pioggia, la neve, il gelo e la nebbia, dopo aver attuato magici incastri per trovare il tempo per correre, per per mia figlia, per Ale e il lavoro, per gli amici e la famiglia, dopo aver superato le crisi e la stanchezza, a tre giorni dalla mezza di Padova una porta ha ben deciso di fracassarmi il piede. TRE GIORNI.
Risultato: mezza saltata e lacrime a volontà.
La tentazione di appendere le scarpe al chiodo, anzi, di bruciarle, è stata forte, fortissima, ma poi ho ripensato ai sacrifici fatti non solo da me, ma anche da Ale che mi ha sempre aspettata, da mia fliglia che ha rinunicato ad un po' del suo tempo con me, agli amici a cui ho detto no perchè mi dovevo allenare e ho deciso di riprovarci.
Mancano 4 giorni alla mezza di Alassio e sono qui in attesa della catastrofe. Cosa succederà? Mi ammalerò? verrò investita? Tamponata? verrà la varicella a mia figlia? l'Otite ad Ale? Insomma, oltre all'infarto che ha colpito il mio ex marito la settimana scorsa, cos'altro può accadere??? Fortunatamente lui sta benone, danni minimi e lunga convalescenza, ma io no.
Voglio dire, a 39 anni come cazzo si fa a fare un infarto? E soprattutto, se succede questo ad un uomo assolutamente sedentario che non fa nulla per mettere in pericolo se stesso (eh...nulla.. a parte le 40 sigarette al giorno e i cibi confezionati) cosa può accadere a me che sono sempre in giro in macchina, o di corsa, che salgo e scendo scale, attraverso strade e salto pozzanghere?
Sono al limite della paranoia, ma è dal 2010 che questo piccolo sogno aspetta di essere realizzato e ora ha più i contorni di un'utopia che di un qualcosa di effettivamente realizzabile.

La domanda che mi porrò dopo è: e adesso?
Quando si realizza un sogno bisogna subito sostituirlo con un altro, no?

Ma a questo penserò la settimana prossima