E quindi ci siamo.
Da quel lontano Gennaio 2010 con la sua sentenza: non potrai mai più correre, a questo 11 Maggio in cui mi trovo ai blocchi di partenza della mia prima mezza.
Mentre io e Sara attendiamo lo sparo d'inizio, mentre intorno a me sento vociare di runners più o meno agitati, mentre tutti ballano un harlem shake (si scrive così?? mah...) di cui non avevo mai sentito parlare, io mi ritrovo a pensare a questi ultimi mesi di follia.
Da Novembre quando ho deciso che avrei corso di nuovo, da quando sono stata per la prima volta dal fisiatra che mi ha dato speranza ad oggi. Mille momenti, di paura e gioia, speranza e sconforto. Le sedute dal fisioterapista che mi facevano pangere, gli allenamenti con l'ansia del dolore, la pioggia e la neve, il freddo, il vento, ma anche il sole del Primo dell'anno, unica pirla a correre alle 10 del mattino, la felicità del primo lungo senza dolore, un'Amicizia nata e coltivata col fiatone, i progetti, i tempi, il Garmin mai soddisfatto.
E poi la Mezza di Padova saltata per quello stupido infortunio e dover aspettare ancora 20 giorni per poter realizzare questo piccolo sogno.
E ora sono qui, con lo stomaco serrato, le gambe tremanti e la paura, ancora, di non farcela.
Si parte, VIA!
Veloci, troppo veloci, ma ho voglia di correre, di dare, di sudare e soffrire. Il percorso è suggestivo ma un po' difficile per me, ci sono un paio di strappi in salita, strade strette che costringono a volte lo slalom tra i passanti, ma c'è anche il tifo dei passanti, Sara che mi fa da guida un passo davanti a me, il mare al tramonto.
Corro e non penso che sto andando troppo veloce, che la tabella era un'altra, ma ormai....
Passiamo i 10 Km ben sotto l'ora e capisco di aver esagerato. Penso di mangiare qualcosa al ristoro dei 15 Km ma una volta li mi rendo conto che c'è solo acqua...Porcaccia...sono in crisi e l'unico integratore che ho non basta. Ma devono spararmi per fermarmi. Rallento, molto, ma non smetto di correre, alzo la testa dalla strada e leggo 16 km, cazzo Chiara, solo 5 km e sei arrivata. Da li è solo testa bassa e un piede davanti all'altro, mentre scende il buio e si accendono i lampioni, mentre non importa più il tempo ma solo arrivare, accendo la musica, fatico, mi scoppia il cuore ma vado avanti.
E poi eccolo, Sara che urla, io che alzo lo sguardo annebbiato e vedo Ale che mi aspetta, mia figlia che ride e mi indica. Sara mi prende per mano, io non riesco nemmeno a parlare dall'emozione, tagliamo il traguardo così, ci abbracciamo e piangiamo, liberandoci delle emozioni che abbiamo portato fin li assieme.
Mi faccio traspostare dall'Amore della mia famiglia, abbracci, acqua, sorrisi, BRAVA!
La mia indole non mi tradisce, guardo il tempo con una punta di delusione, avevo in mente 2.06, li avevo nelle gambe, e invece leggo un 2.15 che sa di beffa
Ma non importa, era la Prima, ce ne saranno altre, ce n'è già un'altra.
I migliori creatori di Sogni sono i Sogni stessi. Sono pronta per una nuova avventura
Emozioneeeeeeeeeee!
RispondiEliminaNN credo proprio che quei 9 minuti facciano la differenza. Complimentissimi.
RispondiEliminaDa brividi! Complimenti!!!
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