Sono Istruttrice di Spinnig.
Ieri, dopo un esame di 5 ore, suddiviso in 3,5 ore di pratica e 1,5 h di teoria, i Master hanno decretato che sono "abile".
Sono ancora incredula.
E' il primo concreto passo sulla strada che sto cercando di percorrere.
Non riesco a realizzare.
Il cammio è ancora lungo, ci sono tante cose da imparare e su cui lavorare, ma ora so che posso farlo, posso davvero realizzare un sogno.
un bel respiro e avanti....
lunedì 18 novembre 2013
giovedì 31 ottobre 2013
Il mio Centro
Ormai a scrivere che sto girando come una trottola mi vergogno, visto che sembra essere diventato il mio status di NORMALITA'.
Ma normale non è, e quindi attendiamo tempi migliori.
Ieri mentre correvo a prendere Sara, e poi correvo a fare la spesa, e correvo a preparare la cena, e nel mentre rispondevo a millemila telefonate di lavoro e millemila telefonate di amiche, mentre preparavo la borsa porta-dolci per Halloween da usare stasera, mentre organizzavo i pranzi e le cene dei prossimi giorni per capire cosa scongelare, insomma mentre TROTTOLAVO cercadno di mantenere l'equilibrio fisico e mentale mi sono soffermata un secondo (ma solo uno, di più non ne avevo) a riflettere sul mio centro.
Chi ha visto le cinque Leggende sa di cosa parlo, il nostro Centro, il luogo in cui c'è la nostra essenza, in cui siamo davvero noi e attorno al quale può scatenarsi l'infern senza che questo lo sposti di un cm. Il nostro centro, il Nostro Mondo, il nostro Cuore. il Nostro Noi.
Il mio Centro sono loro. Ale e Sara.
Non ne trovo altri, tutto è labile, tutto passa o può passare, può iniziare e finire, lo sport, lo studio, il lavoro, gli amici, il mio ex marito e la sua fastidiosa famiglia, gli acciacchi, i malumori, i problemi, le gioie, le soddisfazioni, i momenti di luce e quelli bui. Passa tutto. Ma non loro. Loro sono la ME, il mio Centro, il luogo dove mi ritrovo e dove tutto ha un senso. Li sono Chiara, Mamma, Compagna, Amica. Sono io.
mercoledì 23 ottobre 2013
Esausta
Sono esausta.
Ma almeno il mio malessere ha un nome, o quanto meno un inzio di nome, visto che le analisi non sono ancora terminate.
E insieme ad uno status fisico che è quello che è, il turbinio dei miei giorni non mi da tregua, e io sono continuamente strattonata tra "devi riposare" e "ho mille cose da fare".
Studio, tutte le sere e nei fine settimana, studio ogni volta che posso, e più vado avanti più mi pice, più mi sento al mio posto, a casa.
E poi lavoro. Tutto il giorno, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì.
E sono Mamma, tutto il giorno, tutti i giorni, 7 su 7.
E sono Compagna, tutto il giorno, tutti i giorni, 7 u 7.
Ma sono anche Amata, Scelta, Supportata, Ascoltata, Aiutata.
La nuova avventura è in svolgimento, le giornate si srotolano davanti a me senza lascar intravedere mai nulla oltre il domani, e ammetto che al momento va bene così, non ho abbastanza energie per pensare al mese prossimo.
Mi sento fortunata, ogni giorno, 7 su 7.
Ma almeno il mio malessere ha un nome, o quanto meno un inzio di nome, visto che le analisi non sono ancora terminate.
E insieme ad uno status fisico che è quello che è, il turbinio dei miei giorni non mi da tregua, e io sono continuamente strattonata tra "devi riposare" e "ho mille cose da fare".
Studio, tutte le sere e nei fine settimana, studio ogni volta che posso, e più vado avanti più mi pice, più mi sento al mio posto, a casa.
E poi lavoro. Tutto il giorno, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì.
E sono Mamma, tutto il giorno, tutti i giorni, 7 su 7.
E sono Compagna, tutto il giorno, tutti i giorni, 7 u 7.
Ma sono anche Amata, Scelta, Supportata, Ascoltata, Aiutata.
La nuova avventura è in svolgimento, le giornate si srotolano davanti a me senza lascar intravedere mai nulla oltre il domani, e ammetto che al momento va bene così, non ho abbastanza energie per pensare al mese prossimo.
Mi sento fortunata, ogni giorno, 7 su 7.
lunedì 7 ottobre 2013
Di nuove Vite
Ho deciso che non me ne frega poi molto di come sto.
Domani iniziaerò a fare gli esami specifici e quando avrò gli esiti penserò a cosa fare. Per ora voglio riprendermi la mia vita.
E ultimamente è alquanto movimentata.
Ho inziato a realizzare un nuovo (ma vecchio) sogno, l'università! Mi sono iscritta a Scienze Motorie ed iniziato un cammino lungo almeno 3 anni che dovrebbe portarmi a fare ciò che mi piace. Ma è tutto in divenire, quindi per adesso pensiamo al qui e ora, il resto è poesia.
Ovviamente la mia scelta ha incasinato non poco le giornate, organizzativamente parlando deve essere tutto incastrato alla perfezione in modo che alle 20.30 Sara sia a letto, la tavola spreparata, le lavatrici stese e Ale sul divano, perchè io devo studiare!
Idem nei we, dalle 09.00 alle 11.00 e dalle 16.00 alle 18.00 non ci sono per nulla e per nessuno.
Nel residuo di tempo devo:
Quanto reggerò? Non è dato sapere.
Ma mi rende felice.
Faticare per un Sogno che ho coltivato per tanto tempo mi da gioia. Tornare a casa sfinita, occuparmi di loro e poi, nel silenzio della sera ritrovarmi da sola, in cucina, con i libri mi da un senso di libertà infinita.
Ho l'enorme fortuna di avere accanto un uomo meraviglioso, che mia sostiene, mi appoggia, mi aiuta e capisce, comprende la stanchezza, la paura di non farcela e il nervosismo.
La mia seconoda vita è decisamente migliore della prima.
Domani iniziaerò a fare gli esami specifici e quando avrò gli esiti penserò a cosa fare. Per ora voglio riprendermi la mia vita.
E ultimamente è alquanto movimentata.
Ho inziato a realizzare un nuovo (ma vecchio) sogno, l'università! Mi sono iscritta a Scienze Motorie ed iniziato un cammino lungo almeno 3 anni che dovrebbe portarmi a fare ciò che mi piace. Ma è tutto in divenire, quindi per adesso pensiamo al qui e ora, il resto è poesia.
Ovviamente la mia scelta ha incasinato non poco le giornate, organizzativamente parlando deve essere tutto incastrato alla perfezione in modo che alle 20.30 Sara sia a letto, la tavola spreparata, le lavatrici stese e Ale sul divano, perchè io devo studiare!
Idem nei we, dalle 09.00 alle 11.00 e dalle 16.00 alle 18.00 non ci sono per nulla e per nessuno.
Nel residuo di tempo devo:
- Fare la spesa
- Cucinare
- Sistemare casa
- Occuparmi di mia figlia (Scuola, pallavolo, amichette)
- Occuparmi di Ale
- lavorare
- Prendere la Certificazione Spinning
- dormire
Quanto reggerò? Non è dato sapere.
Ma mi rende felice.
Faticare per un Sogno che ho coltivato per tanto tempo mi da gioia. Tornare a casa sfinita, occuparmi di loro e poi, nel silenzio della sera ritrovarmi da sola, in cucina, con i libri mi da un senso di libertà infinita.
Ho l'enorme fortuna di avere accanto un uomo meraviglioso, che mia sostiene, mi appoggia, mi aiuta e capisce, comprende la stanchezza, la paura di non farcela e il nervosismo.
La mia seconoda vita è decisamente migliore della prima.
martedì 1 ottobre 2013
........
Non so nemmeno se ho voglia di scrivere qualcosa.
Sono ferma da due settimane e non accenno a migliorare, anzi!
Stasera vedrò l'endocrinologo ma non posso certo sperare in una ricetta miracolosa. Di fatto sono a pezzi, prendo kg come caramelle ma la tiroide è a posto, non riesco a correre per più di 5 km senza sentirmi morire e l'umore...non parliamo dell'umore.
Cerco di concentrarmi su altro, sugli esami che dovrò sostenre a Febbraio, Biologia e Biochimica per partire col botto, sulla Certificazione di Istruttore SPinning, sul lavoro, mia figlia, Ale, gli amici...ma nulla riesce a distosgliermi da questo pensiero: cosa mi sta succedendo? Io non riesco ad accettare le cose senza capirle, posso anche essere fatalista, ma il disegno dietro lo devo vedere altrimenti divento matta, soprattutto e ancor di più quando si tratta di me, del mio corpo.
MI sto chiedendo se sono davvero fatta per lo sport, per la corsa in particolare, perchè il conto che mi stanno presentando i mesi di allenamento e dieta mi pare davvero troppo salato...
Per mesi mi sono sveglauta all'alba, io che sarei una dormigliona, per mesi ho rinunciato a dolci, pasta, pane pizza, cene con gli amici e feste, per restare in forma, per poter correre, per non vanificare i sacrifici, per mesi non ho saltato un solo allenamento, con il caldo o il freddo, la pioggia, la neve di febbraio, il vento, o l'afa, con l'allagamento di Aprile, la mattina di Pasqua, il giorno del mio compleanno, in vacanza...mi sono allenata sempre e con costanza, per vedere scarsi risultati e ora stare pure male senza motivo...
ok.
Basta
Chiudo sto post triste e attendo momenti migliori....
Sono ferma da due settimane e non accenno a migliorare, anzi!
Stasera vedrò l'endocrinologo ma non posso certo sperare in una ricetta miracolosa. Di fatto sono a pezzi, prendo kg come caramelle ma la tiroide è a posto, non riesco a correre per più di 5 km senza sentirmi morire e l'umore...non parliamo dell'umore.
Cerco di concentrarmi su altro, sugli esami che dovrò sostenre a Febbraio, Biologia e Biochimica per partire col botto, sulla Certificazione di Istruttore SPinning, sul lavoro, mia figlia, Ale, gli amici...ma nulla riesce a distosgliermi da questo pensiero: cosa mi sta succedendo? Io non riesco ad accettare le cose senza capirle, posso anche essere fatalista, ma il disegno dietro lo devo vedere altrimenti divento matta, soprattutto e ancor di più quando si tratta di me, del mio corpo.
MI sto chiedendo se sono davvero fatta per lo sport, per la corsa in particolare, perchè il conto che mi stanno presentando i mesi di allenamento e dieta mi pare davvero troppo salato...
Per mesi mi sono sveglauta all'alba, io che sarei una dormigliona, per mesi ho rinunciato a dolci, pasta, pane pizza, cene con gli amici e feste, per restare in forma, per poter correre, per non vanificare i sacrifici, per mesi non ho saltato un solo allenamento, con il caldo o il freddo, la pioggia, la neve di febbraio, il vento, o l'afa, con l'allagamento di Aprile, la mattina di Pasqua, il giorno del mio compleanno, in vacanza...mi sono allenata sempre e con costanza, per vedere scarsi risultati e ora stare pure male senza motivo...
ok.
Basta
Chiudo sto post triste e attendo momenti migliori....
giovedì 19 settembre 2013
..E alla fine...
Sono svenuta.
Al 16° Km, come un sacco di patate.
Caduta
boom.
Ma andiamo con ordine.
Non stavo bene da settimane, da fine agosto avevo notato un aumento di peso non congruente con il mio stile di vita e soprattutto no mi sentivo per nulla in forma. Strani dolori dove non dovrei sentire nulla, gonfiori, umore ballerino...
Al test dei 18 km sembravo una pensionata con il cane, mi sono dovuta fermare infinite volte per concludere l'allenamento in un tempo che vergognoso è un complimento.
Provo a riposare ma niente, la settimana dopo sui 15 sempre peggio.
Prendo in mano la situazione, allenatore, medico, ginecologo, esami del sangue, visite e bla bla bla: scompenso ormonale, pare, sovrallenamento e chi più ne ha più ne metta.
Arrivo a Blogna consapevole del mio stato ma decido di provarci.
Sara stavolta andrà sola, può fare il tempone e non voglio rallentarla, per quanto mi riguarda i miei obiettivi sono saltati già da un po', arrivare in fondo sarebbe un successo.
Parto con il Peace Maker che ha il ritmo che PENSO di poter tenere, ben al di sotto della mia velocità solita. Sento subito le gambe molli, che non girano, ma tengo duro. Al settimo km mi rendo conto di non reggere il ritmo e rallento, guardando tristemente il palloncino di Alessio allontanarsi.
Ci provo, continuo, e non penso a nulla, ascolto la musica, provo a dare un'occhiata al centro di BOlogna che tutti dicono essere stupendo, corro ma mi sento sempre peggio, sempre più debole, nonostante il più che abbondante carico di carboidraiti della sera prima. Al decimo km mi fermo a bere, sono esausta. Mi viene da piangere,
In qualche modo arrivo al 15, mi sembra di barcollare, mi fermo ancora a bere al ristoro, riparto e dopo tre metri vomito l'integratore.
Penso che il peggio sia passato e riprendo a correre (???? correre... insomma...), vedo in lontanza la bandiera dei 16 e penso che altri 5 km non li posso fare così, devo camminare devo camminare devo camminare, rallento, inizio a camminare e a vedere puntini neri davanti agli occhi... poi più nulla...
Mi ritrovo a terra, due signori attorno a me che cercano di sollevarmi, mi ripredno un po'..che cazz è successo?? svenuta?? IO??? che manco in gravidanza mi è successo?? Ma porc...
Capisco che la mia gara è finita, continuare sarebbe un'assurda agonia e io nonc e la faccio più. Sono vicina alla Piazza, 500 m tagliando per un vicolo, mi avvio, triste, delusa e spaventata, trovo Ale ad attendermi, come sempre, mi abbraccia spaventato e io mi sento di nuovo al sicuro.
Cosa mi stai succedendo ancora non lo so, sto cercando di capirlo.
Di certo il mio corpo mi ha lanciato evidenti segnali, qualcosa non sta funzionando come dovrebbe e bisogna ristabilire l'equilibrio.
Ora sono ferma, sto pensando, riposando, studiando...
Non so se tornerò a correre,non so cosa farò domani, ora voglio solo dare un nome a questa infinita stanchezza che sento e che sembra non voler passare....
Al 16° Km, come un sacco di patate.
Caduta
boom.
Ma andiamo con ordine.
Non stavo bene da settimane, da fine agosto avevo notato un aumento di peso non congruente con il mio stile di vita e soprattutto no mi sentivo per nulla in forma. Strani dolori dove non dovrei sentire nulla, gonfiori, umore ballerino...
Al test dei 18 km sembravo una pensionata con il cane, mi sono dovuta fermare infinite volte per concludere l'allenamento in un tempo che vergognoso è un complimento.
Provo a riposare ma niente, la settimana dopo sui 15 sempre peggio.
Prendo in mano la situazione, allenatore, medico, ginecologo, esami del sangue, visite e bla bla bla: scompenso ormonale, pare, sovrallenamento e chi più ne ha più ne metta.
Arrivo a Blogna consapevole del mio stato ma decido di provarci.
Sara stavolta andrà sola, può fare il tempone e non voglio rallentarla, per quanto mi riguarda i miei obiettivi sono saltati già da un po', arrivare in fondo sarebbe un successo.
Parto con il Peace Maker che ha il ritmo che PENSO di poter tenere, ben al di sotto della mia velocità solita. Sento subito le gambe molli, che non girano, ma tengo duro. Al settimo km mi rendo conto di non reggere il ritmo e rallento, guardando tristemente il palloncino di Alessio allontanarsi.
Ci provo, continuo, e non penso a nulla, ascolto la musica, provo a dare un'occhiata al centro di BOlogna che tutti dicono essere stupendo, corro ma mi sento sempre peggio, sempre più debole, nonostante il più che abbondante carico di carboidraiti della sera prima. Al decimo km mi fermo a bere, sono esausta. Mi viene da piangere,
In qualche modo arrivo al 15, mi sembra di barcollare, mi fermo ancora a bere al ristoro, riparto e dopo tre metri vomito l'integratore.
Penso che il peggio sia passato e riprendo a correre (???? correre... insomma...), vedo in lontanza la bandiera dei 16 e penso che altri 5 km non li posso fare così, devo camminare devo camminare devo camminare, rallento, inizio a camminare e a vedere puntini neri davanti agli occhi... poi più nulla...
Mi ritrovo a terra, due signori attorno a me che cercano di sollevarmi, mi ripredno un po'..che cazz è successo?? svenuta?? IO??? che manco in gravidanza mi è successo?? Ma porc...
Capisco che la mia gara è finita, continuare sarebbe un'assurda agonia e io nonc e la faccio più. Sono vicina alla Piazza, 500 m tagliando per un vicolo, mi avvio, triste, delusa e spaventata, trovo Ale ad attendermi, come sempre, mi abbraccia spaventato e io mi sento di nuovo al sicuro.
Cosa mi stai succedendo ancora non lo so, sto cercando di capirlo.
Di certo il mio corpo mi ha lanciato evidenti segnali, qualcosa non sta funzionando come dovrebbe e bisogna ristabilire l'equilibrio.
Ora sono ferma, sto pensando, riposando, studiando...
Non so se tornerò a correre,non so cosa farò domani, ora voglio solo dare un nome a questa infinita stanchezza che sento e che sembra non voler passare....
lunedì 5 agosto 2013
The Show...
Sabato ho corso benissimo.
Non più veloce, ma benissimo.
17 Km corsi ad andatura costante, la mia, ma senza patire, sentendo le gambe ben presenti e solide, sono riuscita anche ad aumentare negli ultimi 3 km, chiudendo in progressione.
Non so se sia stato l'etto di pasta al tonno della sera prima, o gli aminoacidi e la carnitina che sto prendendo, o semplicemnete se sia stata una giornata dritta, ma tant'è :)
La mazzata vera è arrivata ieri quando, per festeggiare il nostro anniversario abbiamo deciso di fare una luuuuuuunga camminata sul Monte Baldo, 3 ore sotto il sole cocente su salita decisamente impervia.
Mi mancava la montagna, ormai non arrampico più da quasi 3 anni e solo infilare gli scarponi mi ha fatto sentire a casa, a mio agio. Solcare sentieri con Ale poi è stato meraviglioso, sapere di poter condividire qualsiasi cosa con lui ha dato un senso profondo alla nostra festa.
Oggi sono divelta, ovviamente, e mentre guardo la mia lettera di dimissioni che fa bella mostra di sè sulla scrivania penso alle prossime settimane di vacanza e allenamenti, con il cuore decisamente più leggero.
Non più veloce, ma benissimo.
17 Km corsi ad andatura costante, la mia, ma senza patire, sentendo le gambe ben presenti e solide, sono riuscita anche ad aumentare negli ultimi 3 km, chiudendo in progressione.
Non so se sia stato l'etto di pasta al tonno della sera prima, o gli aminoacidi e la carnitina che sto prendendo, o semplicemnete se sia stata una giornata dritta, ma tant'è :)
La mazzata vera è arrivata ieri quando, per festeggiare il nostro anniversario abbiamo deciso di fare una luuuuuuunga camminata sul Monte Baldo, 3 ore sotto il sole cocente su salita decisamente impervia.
Mi mancava la montagna, ormai non arrampico più da quasi 3 anni e solo infilare gli scarponi mi ha fatto sentire a casa, a mio agio. Solcare sentieri con Ale poi è stato meraviglioso, sapere di poter condividire qualsiasi cosa con lui ha dato un senso profondo alla nostra festa.
Oggi sono divelta, ovviamente, e mentre guardo la mia lettera di dimissioni che fa bella mostra di sè sulla scrivania penso alle prossime settimane di vacanza e allenamenti, con il cuore decisamente più leggero.
giovedì 25 luglio 2013
BOLOGNA!
Stamattina Michele mi ha consegnato la nuova tabella per la mezza di Bologna.
Emozione, paura, curiosità.
E dubbi.
Ce la farò a star dietro a sta sorbola di allenamenti?? E soprattutto, avrò la forza di volontà per reggere i ritmi pseudo-massacranti a cui mi sottoporrò?
Sono previsti, oltre alle solite e da me adorate ripetute, anche molti lunghi, uno di 22 km...cioè...VENTIDUECHILOMETRI...
Non lo so, sono ancora stordita e preoccupata, ma credo che l'unica cosa da fare sia affrontare un giorno alla volta, un allenamento alla volta, senza pensare a cosa mi aspetterà domani o sabato prossimo, semplicemente infilandomi le scarpe e correndo.
E iniziamo ad incrociare le dita.
Emozione, paura, curiosità.
E dubbi.
Ce la farò a star dietro a sta sorbola di allenamenti?? E soprattutto, avrò la forza di volontà per reggere i ritmi pseudo-massacranti a cui mi sottoporrò?
Sono previsti, oltre alle solite e da me adorate ripetute, anche molti lunghi, uno di 22 km...cioè...VENTIDUECHILOMETRI...
Non lo so, sono ancora stordita e preoccupata, ma credo che l'unica cosa da fare sia affrontare un giorno alla volta, un allenamento alla volta, senza pensare a cosa mi aspetterà domani o sabato prossimo, semplicemente infilandomi le scarpe e correndo.
E iniziamo ad incrociare le dita.
mercoledì 17 luglio 2013
il Running(non)mente
Sabato ho avuto un piccolo collasso. Correndo. Un'esperienza che spero nessuno di voi provi!
Al 9 km dei 15 previsti mi si è annebbiata la vista, schizzati i battini a 200 e ceduto le gambe come gelati in microonde. Crollata miseramente sulla pista ciclabile. PUFFFFF
A fatica sono arrivata all'auto e poi a casa.
Ho dato la colpa al caldo, alla giornata no, alla stanchezza...insomma dopo un paio d'ore pensavo di stare bene e così via a fare giardinaggio, poi il pranzo e poi a Gardaland con tutta la family, fino alle 22.30...uscendo dal Parco Divertimenti mi sono resa conto di non sentire più le gambe, testa leggera e fatica a parlare.
Ma non facciamo drammi su su, una bella dormita risolve tutto.
Un par di balle! Domenica non mi sono alzata dal letto, non riuscivo a stare in piedi senza ondeggiare con vago senso di nausea annesso.
Ragiona Chiara, ragiona...cosa può essere successo? Brain storming con Michele, mio fedele allenatore, che, conoscendomi mi fa due domande: cos'hai mangiato ieri mattina? Mi mandi il tuo diario alimetare della settimana?
Oporcocazz..(ehm...acciderbolina)
Sono una cogliona.
Zero carboidrati da una settimana e pensavo di fare la splendida.
La Corsa non mente e non fa sconti, se ci sei vai, altrimenti ti fermi. Semplice e lineare.
Ora sono in fase di recupero, lentamente ma mi sto riprendendo, ieri mattina l'allenamento è stato dignitoso, anche se non eccellente.
Memento, semper
Al 9 km dei 15 previsti mi si è annebbiata la vista, schizzati i battini a 200 e ceduto le gambe come gelati in microonde. Crollata miseramente sulla pista ciclabile. PUFFFFF
A fatica sono arrivata all'auto e poi a casa.
Ho dato la colpa al caldo, alla giornata no, alla stanchezza...insomma dopo un paio d'ore pensavo di stare bene e così via a fare giardinaggio, poi il pranzo e poi a Gardaland con tutta la family, fino alle 22.30...uscendo dal Parco Divertimenti mi sono resa conto di non sentire più le gambe, testa leggera e fatica a parlare.
Ma non facciamo drammi su su, una bella dormita risolve tutto.
Un par di balle! Domenica non mi sono alzata dal letto, non riuscivo a stare in piedi senza ondeggiare con vago senso di nausea annesso.
Ragiona Chiara, ragiona...cosa può essere successo? Brain storming con Michele, mio fedele allenatore, che, conoscendomi mi fa due domande: cos'hai mangiato ieri mattina? Mi mandi il tuo diario alimetare della settimana?
Oporcocazz..(ehm...acciderbolina)
Sono una cogliona.
Zero carboidrati da una settimana e pensavo di fare la splendida.
La Corsa non mente e non fa sconti, se ci sei vai, altrimenti ti fermi. Semplice e lineare.
Ora sono in fase di recupero, lentamente ma mi sto riprendendo, ieri mattina l'allenamento è stato dignitoso, anche se non eccellente.
Memento, semper
giovedì 11 luglio 2013
Vent'anni fa
Siamo tornati indietro al 1993.
Quando ero innamorata di lui ma lui non lo sapeva, quando ero troppo piccola per essere notata da quel tastierista così bello e gentile, quando i venerdì sera si passavano a provare con il Coro, quando organizzavamo concerti in provincia e fuori, quando c'era ancora Don Giuseppe a farmi credere che la Chiesa era una cosa "buona e giusta".
Sospiravo durante le due ore di gorgheggi, sospiravo e lo guardavo, le amiche mi prendevano in giro e mi dicevano di lasciar perdere che tanto Ale aveva una ragazza bella e ricca, che 5 anni sono troppi e non mi avrebbe mai notato.
Vent'anni dopo Don Giuseppe ci ha lasciato, non penso più che la Chiesa sia Buona e Giusta, Ale è il mio Tutto e il coro si è sciolto da almeno un decennio .
Fino a ieri sera.
"Il Don" era molto più di un prete, era uno di noi, un amico, un compagno di viaggio. E così lo vogliamo ricordare, riunendoci ancora una volta per cantare per lui, per ricordarlo con i suoi sorrisi e le battute, per il suo entusiasmo e la la sua fede, così forte da far quasi invidia.
Ancora una volta Karis.
Tutto da organizzare, cinquanta persone da contattare, musiche da provare, testi da ripassare, doppie voci da rivedere. E ieri sera, in taverna a casa nostra ci siamo ritrovati NOI, lo zoccolo duro, quelli che non si sono mai persi e che hanno fatto di quell'esperienza un'amicizia eterna.
E stavolta io ero con lui, tra le battute di tutti, con l'abbraccio di Alessia e il sorriso di Michela che hanno raccolto le mie confidenze di sedicenne.
Ancora una volta noi, vent'anni dopo. Sarà bellissimo
Quando ero innamorata di lui ma lui non lo sapeva, quando ero troppo piccola per essere notata da quel tastierista così bello e gentile, quando i venerdì sera si passavano a provare con il Coro, quando organizzavamo concerti in provincia e fuori, quando c'era ancora Don Giuseppe a farmi credere che la Chiesa era una cosa "buona e giusta".
Sospiravo durante le due ore di gorgheggi, sospiravo e lo guardavo, le amiche mi prendevano in giro e mi dicevano di lasciar perdere che tanto Ale aveva una ragazza bella e ricca, che 5 anni sono troppi e non mi avrebbe mai notato.
Vent'anni dopo Don Giuseppe ci ha lasciato, non penso più che la Chiesa sia Buona e Giusta, Ale è il mio Tutto e il coro si è sciolto da almeno un decennio .
Fino a ieri sera.
"Il Don" era molto più di un prete, era uno di noi, un amico, un compagno di viaggio. E così lo vogliamo ricordare, riunendoci ancora una volta per cantare per lui, per ricordarlo con i suoi sorrisi e le battute, per il suo entusiasmo e la la sua fede, così forte da far quasi invidia.
Ancora una volta Karis.
Tutto da organizzare, cinquanta persone da contattare, musiche da provare, testi da ripassare, doppie voci da rivedere. E ieri sera, in taverna a casa nostra ci siamo ritrovati NOI, lo zoccolo duro, quelli che non si sono mai persi e che hanno fatto di quell'esperienza un'amicizia eterna.
E stavolta io ero con lui, tra le battute di tutti, con l'abbraccio di Alessia e il sorriso di Michela che hanno raccolto le mie confidenze di sedicenne.
Ancora una volta noi, vent'anni dopo. Sarà bellissimo
lunedì 8 luglio 2013
Family
Ieri ho passato la giornata in cucina e chi mi conosce sa quanto sia straordinario questo evento. Ho sfornato perfino il pane!
Per cena attendevo la mia famiglia, mia sorella e i miei genitori per capirci, lascio immaginare la tensione che si è respirata fin dalle prime ore di ieri.
Poi sono arrivati, si sono seduti, le chiacchere hanno inziato a fluire e anche mia madre ha buttato li due o tre parole, evento altrettanto eccezzionale, quasi quanto la ME in cucina.
Sara ci ha sorpresi tutti creando con il pongo il disegno della sua famiglia sulla porta della cameretta: lei, io, Ale e il suo papà. Temevo che mia madre facesse un infarto, ma fortunatamente ha retto bene, credo.
Ma stamattina avevo bisogno di correre. La tensione accumulata ieri doveva essere gettata fuori e così, incurante del fatto che stasera ho l'affiancamento istruttori Spinning, mi sono catapultata fuori dal letto alle 05.30 e alle sei stavo già sudando. Si perchè oggi fa un caldo becco!
E io ho tirato.
Non tantissimo ma il giusto per farmi venire una bella emicrania che ora sto tenendo a bada con un paio di moment bevuti insieme al caffè.
Detesto alzarmi presto prorpio perchè poi nel pomeriggio la pago carissima.
E stasera devo pure stirare.
Avevo inziato questo post pensando di raccontare che ieri sera è stato bello e che è confortante intravedere ancora una famiglia in loro. Ma non l'ho fatto. Forse perchè sono stanca o forse perchè, come per Sara, la mia famiglia adesso è un'altra.
Per cena attendevo la mia famiglia, mia sorella e i miei genitori per capirci, lascio immaginare la tensione che si è respirata fin dalle prime ore di ieri.
Poi sono arrivati, si sono seduti, le chiacchere hanno inziato a fluire e anche mia madre ha buttato li due o tre parole, evento altrettanto eccezzionale, quasi quanto la ME in cucina.
Sara ci ha sorpresi tutti creando con il pongo il disegno della sua famiglia sulla porta della cameretta: lei, io, Ale e il suo papà. Temevo che mia madre facesse un infarto, ma fortunatamente ha retto bene, credo.
Ma stamattina avevo bisogno di correre. La tensione accumulata ieri doveva essere gettata fuori e così, incurante del fatto che stasera ho l'affiancamento istruttori Spinning, mi sono catapultata fuori dal letto alle 05.30 e alle sei stavo già sudando. Si perchè oggi fa un caldo becco!
E io ho tirato.
Non tantissimo ma il giusto per farmi venire una bella emicrania che ora sto tenendo a bada con un paio di moment bevuti insieme al caffè.
Detesto alzarmi presto prorpio perchè poi nel pomeriggio la pago carissima.
E stasera devo pure stirare.
Avevo inziato questo post pensando di raccontare che ieri sera è stato bello e che è confortante intravedere ancora una famiglia in loro. Ma non l'ho fatto. Forse perchè sono stanca o forse perchè, come per Sara, la mia famiglia adesso è un'altra.
martedì 2 luglio 2013
Phototime
Stasera esco a far foto.
Il gruppo di amici formatosi con i vari corsi ha organizzato questo sorta di Laboratorio Itinerante, una buona scusa per ritrovarci, reflex alla mano, e cercare posti strani e suggestivi da immortalare.
La Fotografia certi giorni mi salva. Mi stacca dal quotidiano, frappone fra me e la realtà una macchina e mi eprmette di vedere e interpretare ciò che voglio e come voglio.
Posso decidere di cercare l'essenza di ciò che vivo o di stravolgere le regole della fisica.
Soprattutto in brutte giornate la mia Reffy mi fa compagnia e mi aiuta, mi fa anche arrabbiare a volte perchè non esegue alla lettera ciò che vorrei facesse ma le voglio bene.
Fare foto è un po' come correre, ti puoi estraniare, concentrare su un particolare o sul totale, fare in fretta o soffermarti, ma devi sempre essere saldo nella presa, sicuro di ciò che vuoi e determinato nell'ottenerlo.
Stasera ho bisogno di uscire da me, e di allungare lo sguardo oltre ciò che vedo.
So che non resterò delusa
Il gruppo di amici formatosi con i vari corsi ha organizzato questo sorta di Laboratorio Itinerante, una buona scusa per ritrovarci, reflex alla mano, e cercare posti strani e suggestivi da immortalare.
La Fotografia certi giorni mi salva. Mi stacca dal quotidiano, frappone fra me e la realtà una macchina e mi eprmette di vedere e interpretare ciò che voglio e come voglio.
Posso decidere di cercare l'essenza di ciò che vivo o di stravolgere le regole della fisica.
Soprattutto in brutte giornate la mia Reffy mi fa compagnia e mi aiuta, mi fa anche arrabbiare a volte perchè non esegue alla lettera ciò che vorrei facesse ma le voglio bene.
Fare foto è un po' come correre, ti puoi estraniare, concentrare su un particolare o sul totale, fare in fretta o soffermarti, ma devi sempre essere saldo nella presa, sicuro di ciò che vuoi e determinato nell'ottenerlo.
Stasera ho bisogno di uscire da me, e di allungare lo sguardo oltre ciò che vedo.
So che non resterò delusa
lunedì 1 luglio 2013
Nuove strade
Ieri finalmente è iniziato il percorso di Certificazione per
Istruttore Spinning.
E’ il primo passo nella mia nuova vita, nell’inseguimento dei miei sogni, verso lo sconvolgimento della mia quotidianità.
E’ il primo passo nella mia nuova vita, nell’inseguimento dei miei sogni, verso lo sconvolgimento della mia quotidianità.
So che sarà un percorso lungo, questo corso è solo il primo,
minuscolo, tassello di ciò che mi aspetta, ma l’aver finalmente iniziato mi ha
dato la carica, mi ha fatto intravedere una strada che forse non è così
impossibile, che sarà dura ma che, da ciò che riesco a percepire, mi piacerà e
mi rappresenterà.
Fra un mese dovrò anche concludere l’iscrizione all’università,
e forse questo mi spaventa di più. Fino a quando non avrò la possibilità di
lavorare meno ore al giorno, e cioè fino a quando una palestra non deciderà di
investire su di me, sarà veramente difficile continuare come ora.
Il mio attuale lavoro prevede 9 ore al giorno, 8 persone da
coordinare, mille problemi da risolvere, decisioni da prendere, responsabilità
da gestire. C’è un ufficio da mandare avanti, viaggi da fare e riunioni da
preparare. E dalle 18.00 in poi mia figlia, Ale, la casa e lo studio…e non in
questo ordine temo.
La mia paura è di non reggere, di non riuscire a togliere
ancora tempo alla mia famiglia, anche se so che questa strada è stata decisa
anche per loro, per avere più tempo ed essere più serena, in prospettiva.
E poi ci sono i progetti “famigliari”, la terapia che inizierà
a Luglio, nuovi equilibri da trovare…
Mi chiedo in che razza di guaio mi sto cacciando…
Ma la seconda domanda è: se non ora, quando?
Ho 36 anni e forse questa è l’ultima occasione che ho per deviare
finalmente da questa vita che ho messo in piedi e distrutto e rimesso in piedi già
un’altra volta negli ultimi 5 anni, ma a quella ristrutturazione mancava ancora
qualcosa, come le coppie di sposi che si costruiscono la casa e per risparmiare
soldi lasciano il portico al grezzo, la taverna senza pavimento e il
giardino incolto. Arriva un momento in
cui tutto deve essere sistemato, per dare un senso di CASA definitivo, per
piantare le proprie radici ancora più a fondo, per chiudere un cerchio e
riaprirne un altro.
mercoledì 26 giugno 2013
Passi
Domenica scorso ho corso per 18 km, avevo troppi sensi di colpa culinari :) e così mi sono alzata all'alba per evitare il caldo, ho infilato le scarpe e via.
Ho fatto fatica, molta fatica, TROPPA fatica.
Fra meno di tre mesi ci sarà la mezza di Bologna e a me sembra di peggiorare invece che migliorare.
Sono lenta, di più non riesco a correre e quando supero i 16 km inizia l'agonia... inizio a temere che il running non sia lo sport adatto a me.
Stasera ho un breve allenamento di un'ora in vista dei 20 km di sabato, ma solo a pensarci mi vengono i brividi...20 km...praticamente una mezza, ma senza l'adrenalina...argh.
Faccio sempre più fatica ad alzarmi presto per correre, oggi approfitto del brutto tempo per uscire la sera ma appena tornerà il sole non avrò alternative se non farmi una violenza infinita e scendere dal letto alle 05.30, con l'intera giornata poi da affrontare.
Senza dolore non c'è gloria, vero, ma quanto costa sta gloria....
Ho fatto fatica, molta fatica, TROPPA fatica.
Fra meno di tre mesi ci sarà la mezza di Bologna e a me sembra di peggiorare invece che migliorare.
Sono lenta, di più non riesco a correre e quando supero i 16 km inizia l'agonia... inizio a temere che il running non sia lo sport adatto a me.
Stasera ho un breve allenamento di un'ora in vista dei 20 km di sabato, ma solo a pensarci mi vengono i brividi...20 km...praticamente una mezza, ma senza l'adrenalina...argh.
Faccio sempre più fatica ad alzarmi presto per correre, oggi approfitto del brutto tempo per uscire la sera ma appena tornerà il sole non avrò alternative se non farmi una violenza infinita e scendere dal letto alle 05.30, con l'intera giornata poi da affrontare.
Senza dolore non c'è gloria, vero, ma quanto costa sta gloria....
lunedì 24 giugno 2013
Back home
Rieccomi.
Dopo una settimana di vacanza con la V maiuscola, torno alla solita routine, gli occhi incartapecoriti, testa pesante, mille cose da fare, 372 mail da leggere e smaltire, la testa altrove.
Sono stati giorni sereni, di risate e coccole, di Ti Voglio Bene e Ti Amo, di sole, caldo, vento, colori e profumi, foto e nuove amicizie.
Ma anche di riflessioni profonde, di dialoghi finalmente senza fretta, di sguardi e abbracci pieni di calore.
Inizierò una terapia.
Non posso continuare con questi alti e bassi, con il terrore di ingrassare, con i pianti quando vedo un chilo in più e i sorrisoni quando ne vedo uno in meno, con la fobia del futuro, la voglia di un figlio ma la paura delle conseguenze, la totale assenza di serenità davanti ad un piatto di pasta, il terrore di non fare più sport e di ingrassare, il confronto con le altre sempre più magre, il rifiuto di inviti a cena...No, così non si può andare avanti,per me, per Ale e per Sara.
Ma da sola non riesco a trovare l'equilibrio, quindi mi farò aiutare "da uno bravo" e il solo averlo deciso mi rende più tranquilla e fiduciosa.
Ale è con me, manco a dirlo, mi tiene sempre per mano, una roccia che non molla mai.
Ce la faremo anche stavolta.
Dopo una settimana di vacanza con la V maiuscola, torno alla solita routine, gli occhi incartapecoriti, testa pesante, mille cose da fare, 372 mail da leggere e smaltire, la testa altrove.
Sono stati giorni sereni, di risate e coccole, di Ti Voglio Bene e Ti Amo, di sole, caldo, vento, colori e profumi, foto e nuove amicizie.
Ma anche di riflessioni profonde, di dialoghi finalmente senza fretta, di sguardi e abbracci pieni di calore.
Inizierò una terapia.
Non posso continuare con questi alti e bassi, con il terrore di ingrassare, con i pianti quando vedo un chilo in più e i sorrisoni quando ne vedo uno in meno, con la fobia del futuro, la voglia di un figlio ma la paura delle conseguenze, la totale assenza di serenità davanti ad un piatto di pasta, il terrore di non fare più sport e di ingrassare, il confronto con le altre sempre più magre, il rifiuto di inviti a cena...No, così non si può andare avanti,per me, per Ale e per Sara.
Ma da sola non riesco a trovare l'equilibrio, quindi mi farò aiutare "da uno bravo" e il solo averlo deciso mi rende più tranquilla e fiduciosa.
Ale è con me, manco a dirlo, mi tiene sempre per mano, una roccia che non molla mai.
Ce la faremo anche stavolta.
giovedì 13 giugno 2013
Il caffè fa male
Il titolo del post non c'entra nulla ma... Ora capirete.
Ieri è stata una di quelle giornate eterne, in cui i minuti diventano ore, i casini si moltiplicano e vince, inesorabilmente, l'entropia, dentro e fuori.
Verso metà pomeriggio, non potendone veramente più di mail che piovevano come a Novembre, telefonate continue da scaricare la batteria ogni ora e teste cotonate che si infilavano nel mio ufficio con motivazioni non ben definite, mi sono presa una pausa. E mi sono fatta un caffè.
Per berlo in santissimissima pace mi sono rifugiata sulla terrazza del nostro studio, che affaccia su un cortile interno su cui si danno, tra gli altri,alcuni appartamenti.
Mi sono seduta sul muretto della vetrata, ho chiuso gli occhi assaporando finalmente il sole caldo e il profumo del caffè, che pur essendo da macchinetta in caso di crisi è perfetto.
E l'ho sentito.
Prima indistinto, lontano, solo l'ombra di se stesso, ma poi sempre più chiaro e forte: il vagito disperato di un neonato. Omiodio. Eppure non mi pare di aver visto fiocchi e nastri sul portone dello stabile...o magari al mattino sono talmente accartocciata da non averli notati. Fatto sta che il bambino c'è, eccome! E piange. Piange come solo i neonati sanno fare. In quel modo insistente, con tonalità variabili ma sempre acute, iniziando con una U per finire con una E aperta sulle orecchie della povera madre. E me la sono vista quella mamma, andare avanti e indietro cercando di capire cosa cavolo passa per la testa di quel fagotto che tiene in braccio, stanca dal parto recente e dalle notti insonni, con i capelli spettinati, le occhiaie, in pigiama, che cerca di cullare il pargolo, cambiandogli posizione ogni secondo,cercando di ricordare, tra i fumi della stanchezza, quello che ha imparato al corso preparto.
Provo a capire da dove proviene il panto e individuo una finestrella dalla parte opposta del cortile, sembra una mansarda. La vedo aprirsi e di sfuggita noto un volto passare con appollaiato sulla spalla il fagotto di cui sopra, che nel frattempo non smette di piangere. E distinguo chiaramente la voce della madre che parla, pare, al telefono con qualcuno, che alza la voce per sovrastare il rumore che le impedisce di sentire i consigli di salvataggio del suo interlocutore (con chi parli? tua madre? o la tua amica che ha già tre figli?).
Sono rimasta in ascolto più di 5 minuti, 5 minuti in cui il bambino non ha smesso un secondo di urlare.
Mi è venuta la pelle d'oca ripensando a Sara che piangeva sempre così.
E avrei voluto scendere, attaversare il cortile e salire da lei, abbracciarla e sussurrarle che sarebbe passato tutto molto presto e che tra qualche mese non si sarebbe più ricordata di questi momenti. Avrei mentito insomma.
Io ricordo ogni singolo giorno di quei terrificanti 12 mesi, e ogni singola notte, 365 notti quasi del tutto in bianco. E sono passati otto anni ormai... Solo a scriverlo uno rischa la pazzia.
Come si fa a dimenticare e ricominicare da capo?
Comunque...il caffè ora lo bevo alla scrivania...
Ieri è stata una di quelle giornate eterne, in cui i minuti diventano ore, i casini si moltiplicano e vince, inesorabilmente, l'entropia, dentro e fuori.
Verso metà pomeriggio, non potendone veramente più di mail che piovevano come a Novembre, telefonate continue da scaricare la batteria ogni ora e teste cotonate che si infilavano nel mio ufficio con motivazioni non ben definite, mi sono presa una pausa. E mi sono fatta un caffè.
Per berlo in santissimissima pace mi sono rifugiata sulla terrazza del nostro studio, che affaccia su un cortile interno su cui si danno, tra gli altri,alcuni appartamenti.
Mi sono seduta sul muretto della vetrata, ho chiuso gli occhi assaporando finalmente il sole caldo e il profumo del caffè, che pur essendo da macchinetta in caso di crisi è perfetto.
E l'ho sentito.
Prima indistinto, lontano, solo l'ombra di se stesso, ma poi sempre più chiaro e forte: il vagito disperato di un neonato. Omiodio. Eppure non mi pare di aver visto fiocchi e nastri sul portone dello stabile...o magari al mattino sono talmente accartocciata da non averli notati. Fatto sta che il bambino c'è, eccome! E piange. Piange come solo i neonati sanno fare. In quel modo insistente, con tonalità variabili ma sempre acute, iniziando con una U per finire con una E aperta sulle orecchie della povera madre. E me la sono vista quella mamma, andare avanti e indietro cercando di capire cosa cavolo passa per la testa di quel fagotto che tiene in braccio, stanca dal parto recente e dalle notti insonni, con i capelli spettinati, le occhiaie, in pigiama, che cerca di cullare il pargolo, cambiandogli posizione ogni secondo,cercando di ricordare, tra i fumi della stanchezza, quello che ha imparato al corso preparto.
Provo a capire da dove proviene il panto e individuo una finestrella dalla parte opposta del cortile, sembra una mansarda. La vedo aprirsi e di sfuggita noto un volto passare con appollaiato sulla spalla il fagotto di cui sopra, che nel frattempo non smette di piangere. E distinguo chiaramente la voce della madre che parla, pare, al telefono con qualcuno, che alza la voce per sovrastare il rumore che le impedisce di sentire i consigli di salvataggio del suo interlocutore (con chi parli? tua madre? o la tua amica che ha già tre figli?).
Sono rimasta in ascolto più di 5 minuti, 5 minuti in cui il bambino non ha smesso un secondo di urlare.
Mi è venuta la pelle d'oca ripensando a Sara che piangeva sempre così.
E avrei voluto scendere, attaversare il cortile e salire da lei, abbracciarla e sussurrarle che sarebbe passato tutto molto presto e che tra qualche mese non si sarebbe più ricordata di questi momenti. Avrei mentito insomma.
Io ricordo ogni singolo giorno di quei terrificanti 12 mesi, e ogni singola notte, 365 notti quasi del tutto in bianco. E sono passati otto anni ormai... Solo a scriverlo uno rischa la pazzia.
Come si fa a dimenticare e ricominicare da capo?
Comunque...il caffè ora lo bevo alla scrivania...
mercoledì 12 giugno 2013
litigi
Stamttina io e Bilancia abbiamo avuto una discussione. Le ho detto che non può continuamente cambiare idea, mostrandomi numeri a caso, un giorno bassi, un giorno alti, il tutto senza alcun apparente motivo.
Quindi oggi mi sono seduta accanto a lei e le ho spiegato che mi sta rendendo la vita difficile, quasi un inferno.
Lei mi ha risposto che sono una cretina.
Fine della discussione.
Odio le Bilance quando si arrabbiano.
La verità è che non ci farò mai pace, nonostante tutto. Anche la razionalità non aiuta, non aiuta la tg 40 dei pantaloni, non aiuta vedere le costole che spuntano e nemmeno le anche che fanno capolino. Non aiuta nulla. Mi guardo e non mi piaccio. Vedo smagliature, rotoini, cellulite, e cerco di nascondermi, con abiti larghi, maglie lunghe.
Mi guardo allo specchio e mi ricordo che non peso più 98 kg, mi guardo e mi dico che sono una donna di 36 anni, alta più di 1.70 e che non posso aspirare a pesare 50 kg, non sarebbe sano. Ma guardo le altre magrissime con una punta di invidia e mi deprimo.
Oggi giornata no.
Domani passerà.
Sono molto amata, per fortuna. E ancora per fortuna sto imparando a fare i conti con i miei demoni, solo che ci sono giornate in cui sono più rumorosi del solito....
Quindi oggi mi sono seduta accanto a lei e le ho spiegato che mi sta rendendo la vita difficile, quasi un inferno.
Lei mi ha risposto che sono una cretina.
Fine della discussione.
Odio le Bilance quando si arrabbiano.
La verità è che non ci farò mai pace, nonostante tutto. Anche la razionalità non aiuta, non aiuta la tg 40 dei pantaloni, non aiuta vedere le costole che spuntano e nemmeno le anche che fanno capolino. Non aiuta nulla. Mi guardo e non mi piaccio. Vedo smagliature, rotoini, cellulite, e cerco di nascondermi, con abiti larghi, maglie lunghe.
Mi guardo allo specchio e mi ricordo che non peso più 98 kg, mi guardo e mi dico che sono una donna di 36 anni, alta più di 1.70 e che non posso aspirare a pesare 50 kg, non sarebbe sano. Ma guardo le altre magrissime con una punta di invidia e mi deprimo.
Oggi giornata no.
Domani passerà.
Sono molto amata, per fortuna. E ancora per fortuna sto imparando a fare i conti con i miei demoni, solo che ci sono giornate in cui sono più rumorosi del solito....
martedì 11 giugno 2013
Cuori
Ieri sera, nonostante fosse lunedì, nonostante le occhiaie, il sonno, la stanchezza e i sempre mille impegni, io ed Elena ci siamo ricavate un momento finalmente per noi.
Roma chiama Vicenza.
Questa storia potrebbe iniziare così, c'erano una volta una Romana che vive a Bologna e una Vicentina che si incontrarono a Padova...
Non è stato strano toccarla con mano, in tutti questi anni le nostre anime hanno comunicato attaverso la tastiera di PC, Iphone, Ipad e affini, guardarla negli occhi è stato solo il tocco finale, sentire la sua voce raccontare ciò che di solito leggevo una carezza in più in un mare di coccole.
E' stato bello. Forte. Come se non avessimo fatto altro da anni.
Raccontare
Ascoltare
Ridere
Trovarsi
Le difficoltà che troviamo lungo il cammino hanno sempre un lato positivo, ieri sera ne ho avuto la prova. Da un periodo nero ne è uscito un momento di luce e calore, ho abbracciato una persona bellissima, normalissima ed eccezionale, mi sono ritrovata nelle paure, nei dubbi, nella comicità di certe situazioni.
Stamattina mentre correvo guardando l'alba ho pensato a lei, a me, a noi e a come centinaia di km di distanza non impediscano a due persone di percorrere strade simili e di riuscire anche a farle incrociare.
Amo la Vita quando mi regala questo.
Roma chiama Vicenza.
Questa storia potrebbe iniziare così, c'erano una volta una Romana che vive a Bologna e una Vicentina che si incontrarono a Padova...
Non è stato strano toccarla con mano, in tutti questi anni le nostre anime hanno comunicato attaverso la tastiera di PC, Iphone, Ipad e affini, guardarla negli occhi è stato solo il tocco finale, sentire la sua voce raccontare ciò che di solito leggevo una carezza in più in un mare di coccole.
E' stato bello. Forte. Come se non avessimo fatto altro da anni.
Raccontare
Ascoltare
Ridere
Trovarsi
Le difficoltà che troviamo lungo il cammino hanno sempre un lato positivo, ieri sera ne ho avuto la prova. Da un periodo nero ne è uscito un momento di luce e calore, ho abbracciato una persona bellissima, normalissima ed eccezionale, mi sono ritrovata nelle paure, nei dubbi, nella comicità di certe situazioni.
Stamattina mentre correvo guardando l'alba ho pensato a lei, a me, a noi e a come centinaia di km di distanza non impediscano a due persone di percorrere strade simili e di riuscire anche a farle incrociare.
Amo la Vita quando mi regala questo.
lunedì 10 giugno 2013
Sopresa!
Sabato, con quasi un mese di ritardo, abbiamo festeggiato il compleanno di Sara. Con tutto il trambusto dell'infarto del suo papà la tradizionale festa era passata in secondo piano, proprio per questo ho voluto organizzarle qualcosa di speciale.
Ho contattato in gran segreto le mamme delle sue compagne di classe e messo in piedi la sua prima festa a sorpresa!
E' stata una faticaccia, pensare non solo al cibo, ma anche ai festoni e ai giochi per intrattenere un manipolo di piccole pesti di 8 anni. Sul tavolo in giardino c'erano il dash, i colori a tempera, i gessi, il sale e i trucchi per bambini.
La giornata è iniziata alle 06.00, sveglia, 15 km di corsa, colazione e via ai preparativi.
Addobba casa, prepara i tavoli del buffet e dei giochi, corri a prendere la stupendissima torta.
Alle 16.00 avevo la casa invasa da principesse urlanti e la festeggiata in arrivo. Tutte nascoste, shhhhh mi raccomando saltate fuori solo quando ve lo dico io...1, 2, 3 SORPRESA!!! Occhi sbarrati, fiato corto, sguardo incredulo che va da me a loro...mamma.....ma mi avevi detto che era giovedì (le bugie dette per amore :) ), lacrimoni di mamma e battiti di mani.
Da li in poi è stato un vero e proprio delirio!
Ma ne è valsa la pena.
I suoi occhi colmi di tupore mi hanno ripagato di tutto, con gli interessi.
Renderla felice è stato il regalo più grande che potessi fare a me stessa.
A volte mi chiedo perchè ho così tanta paura di rifare questi passi con un altro figlio...
Ho contattato in gran segreto le mamme delle sue compagne di classe e messo in piedi la sua prima festa a sorpresa!
E' stata una faticaccia, pensare non solo al cibo, ma anche ai festoni e ai giochi per intrattenere un manipolo di piccole pesti di 8 anni. Sul tavolo in giardino c'erano il dash, i colori a tempera, i gessi, il sale e i trucchi per bambini.
La giornata è iniziata alle 06.00, sveglia, 15 km di corsa, colazione e via ai preparativi.
Addobba casa, prepara i tavoli del buffet e dei giochi, corri a prendere la stupendissima torta.
Alle 16.00 avevo la casa invasa da principesse urlanti e la festeggiata in arrivo. Tutte nascoste, shhhhh mi raccomando saltate fuori solo quando ve lo dico io...1, 2, 3 SORPRESA!!! Occhi sbarrati, fiato corto, sguardo incredulo che va da me a loro...mamma.....ma mi avevi detto che era giovedì (le bugie dette per amore :) ), lacrimoni di mamma e battiti di mani.
Da li in poi è stato un vero e proprio delirio!
Ma ne è valsa la pena.
I suoi occhi colmi di tupore mi hanno ripagato di tutto, con gli interessi.
Renderla felice è stato il regalo più grande che potessi fare a me stessa.
A volte mi chiedo perchè ho così tanta paura di rifare questi passi con un altro figlio...
martedì 4 giugno 2013
Bologna
Ho prenotato l'albergo per la mezza di Bologna a Settembre. Lo so che sono un filino in anticipo ma mi servono stimoli per affrontare l'allenamento che mi aspetta. Avrei fatto anche l'iscrizione alla gara se non dovessi aspettare la conferma di due colleghi.
E quindi, salvo catastrofi, è ufficiale, partecipero alla Run Tune Up.
Il programma è ambizioso, devo migliorare di almeno 10 minuti il tempo di Alassio e visto che si avvicinano i mesi caldi saranno molte le alzatacceche che dovrò fare.
Ma sono carica e pronta e l'aver prenotato segna un punto fisso da seguire, l'iscrizione lo farà poi diventare la meta da raggiungere.
Sono strana lo so, ma se non ho una direzione in cui guardare mi perdo, mi prende lo sconforto, la stanchezza e rischio di mollare. Così invece so che devo arrivare li e il resto non conta.
Ci saranno, nelle prossime settimane momenti davvero duri, giornate d'inferno, muscoli doloranti e tanta stanchezza, ma vale tutto quei 10 secondi in cui tagli il traguardo
è li che sta la vera droga
non nel masochistico soffrire della gara
ma per quesi 10 secondi in cui ti senti il re del mondo, invincibile.
Il desiderio di riprovare quell'emozione è il più forte dei dopanti per me.
Quando corro e sono stanca lascio che la mente torni ad Alassio, a come mi sono sentita quando ho visto la fine e da li attingo le energie fisiche e mentali per continuare. E' una scuola di vita, la Corsa, ti insegna a non mollare mai, a fare i conti con i tuoi limiti, veri o presunti che siano, a cercare di superarli, ti da disciplina e regole da seguire, ti aiuta ad ubbidire a te stesso senza farti sconti, perchè ogni riduzione della "pena" significa un risultato in meno raggiunto.
Il timer è partito, incrociate le dita!
E quindi, salvo catastrofi, è ufficiale, partecipero alla Run Tune Up.
Il programma è ambizioso, devo migliorare di almeno 10 minuti il tempo di Alassio e visto che si avvicinano i mesi caldi saranno molte le alzatacceche che dovrò fare.
Ma sono carica e pronta e l'aver prenotato segna un punto fisso da seguire, l'iscrizione lo farà poi diventare la meta da raggiungere.
Sono strana lo so, ma se non ho una direzione in cui guardare mi perdo, mi prende lo sconforto, la stanchezza e rischio di mollare. Così invece so che devo arrivare li e il resto non conta.
Ci saranno, nelle prossime settimane momenti davvero duri, giornate d'inferno, muscoli doloranti e tanta stanchezza, ma vale tutto quei 10 secondi in cui tagli il traguardo
è li che sta la vera droga
non nel masochistico soffrire della gara
ma per quesi 10 secondi in cui ti senti il re del mondo, invincibile.
Il desiderio di riprovare quell'emozione è il più forte dei dopanti per me.
Quando corro e sono stanca lascio che la mente torni ad Alassio, a come mi sono sentita quando ho visto la fine e da li attingo le energie fisiche e mentali per continuare. E' una scuola di vita, la Corsa, ti insegna a non mollare mai, a fare i conti con i tuoi limiti, veri o presunti che siano, a cercare di superarli, ti da disciplina e regole da seguire, ti aiuta ad ubbidire a te stesso senza farti sconti, perchè ogni riduzione della "pena" significa un risultato in meno raggiunto.
Il timer è partito, incrociate le dita!
lunedì 3 giugno 2013
Respiri
Sabato è terminata la mia settimana di scarico. Mi sono svegliata prestissimo con il pensiero felice che sarei uscita a correre.
Ale dormiva ancora, l'ho lasciato al calduccio, sono scesa in cucina e ho fatto colazione, che io non sono una di quelle fighe che partono a stomaco vuoto!
Poi, in attesa della digestione, ho sistemato casa, un occhio sempre all'orologio, contando i minuti che mi separavano dalle due ore e mezza che mi avrebbero impedito di fare un blocco digestivo, lavatrice, spolvera, prepara i pantaloni e la maglia, controlla le scarpe, sistema cane e coniglio, fai il letto, apri le finestre, che ore sono? SI parte!
Non sapevo bene che giro fare, avevo solo una gran voglia di faticare, quasi un formicolio alle gambe. I primi passi sono stati ovviamente un po' pesanti, ma dopo 5 minuti viaggiavo a velocità di crociera, ringraziondo, per una volta, le nuvole che impedivano al sole delle 09.00 di farmi sudare troppo, godendo delle strade non trafficate del sabato mattina, 2,3,5 km...arrivo sotto i colli, dritta la pista ciclable a destra la lunga salita che porta al santuario di Monte Berico e alla dorsale dei Colli Berici. Ovviamente giro e salgo, non sento QUASI la fatica, tanta è la gioia di muovere le gambe senza più dolore, salgo, in alcuni tratti particolarmente ripidi arranco un po', ma dopo meno di un quarto d'ora arrivo al Santuario, veloce stop alla fontana e via di nuovo, su e giù per la Dorsale, brusche salite e lievi discese, sempre più su, sempre leggera. senza rendermente conto arrivo ad Arcugnano e mi dico che forse è il caso di scendere, inizio a sentire i muscoli affaticati, prendo la discesa e giù come il vento, liberissima e sorridente. Rientro al parcheggio con 15 km alle spalle e tanta gioia nel cuore.
Ecco, ora può iniziare la mia giornata.
Ale dormiva ancora, l'ho lasciato al calduccio, sono scesa in cucina e ho fatto colazione, che io non sono una di quelle fighe che partono a stomaco vuoto!
Poi, in attesa della digestione, ho sistemato casa, un occhio sempre all'orologio, contando i minuti che mi separavano dalle due ore e mezza che mi avrebbero impedito di fare un blocco digestivo, lavatrice, spolvera, prepara i pantaloni e la maglia, controlla le scarpe, sistema cane e coniglio, fai il letto, apri le finestre, che ore sono? SI parte!
Non sapevo bene che giro fare, avevo solo una gran voglia di faticare, quasi un formicolio alle gambe. I primi passi sono stati ovviamente un po' pesanti, ma dopo 5 minuti viaggiavo a velocità di crociera, ringraziondo, per una volta, le nuvole che impedivano al sole delle 09.00 di farmi sudare troppo, godendo delle strade non trafficate del sabato mattina, 2,3,5 km...arrivo sotto i colli, dritta la pista ciclable a destra la lunga salita che porta al santuario di Monte Berico e alla dorsale dei Colli Berici. Ovviamente giro e salgo, non sento QUASI la fatica, tanta è la gioia di muovere le gambe senza più dolore, salgo, in alcuni tratti particolarmente ripidi arranco un po', ma dopo meno di un quarto d'ora arrivo al Santuario, veloce stop alla fontana e via di nuovo, su e giù per la Dorsale, brusche salite e lievi discese, sempre più su, sempre leggera. senza rendermente conto arrivo ad Arcugnano e mi dico che forse è il caso di scendere, inizio a sentire i muscoli affaticati, prendo la discesa e giù come il vento, liberissima e sorridente. Rientro al parcheggio con 15 km alle spalle e tanta gioia nel cuore.
Ecco, ora può iniziare la mia giornata.
mercoledì 29 maggio 2013
faticosamente
Una settimana di stop.
L'altra sera Andrea, il mio Angelo fioterapista/osteopata/psicoterapeuta/rimediodiemergenza mi ha impastatao per beneino a causa di un dolore all'anca che mi porto dietro dalla mezza e alla fine mi ha imposto una settimana di scarico, ma scarico vero! Unica concessione esercizi con i pesi per braccia e addominale, ma senza esagerare.
Odio stare ferma, mi innervosisco subito, stamattina sembro un leone idrofobico in gabbia con una catena al collo e senza cibo da giorni. Rendo l'idea?
Invece di parlare ringhio e abbaio.
E poi ogni giorno perso mi sembra sia un chilo in più di ciccia sulla panza, ma si può???
Calma e sangue freddo, ce la posso fare ad arrivare in fondo a questa giornata senza prendermi 30 anni di galera per omicidio.
Ripetet con me: devi stare molto calma, devi stare molto calma, devi stare molto calma....
L'altra sera Andrea, il mio Angelo fioterapista/osteopata/psicoterapeuta/rimediodiemergenza mi ha impastatao per beneino a causa di un dolore all'anca che mi porto dietro dalla mezza e alla fine mi ha imposto una settimana di scarico, ma scarico vero! Unica concessione esercizi con i pesi per braccia e addominale, ma senza esagerare.
Odio stare ferma, mi innervosisco subito, stamattina sembro un leone idrofobico in gabbia con una catena al collo e senza cibo da giorni. Rendo l'idea?
Invece di parlare ringhio e abbaio.
E poi ogni giorno perso mi sembra sia un chilo in più di ciccia sulla panza, ma si può???
Calma e sangue freddo, ce la posso fare ad arrivare in fondo a questa giornata senza prendermi 30 anni di galera per omicidio.
Ripetet con me: devi stare molto calma, devi stare molto calma, devi stare molto calma....
lunedì 20 maggio 2013
And The Winner is....
CHIARAAAA, per essere sopravvissuta ad un we con mia madre e i suoi amici, al compleanno della Principessa con il suo papà stronzo e al tempo sempre inclemente che influenza non poco il mio umore!
Sabato sono ripresi gli allenamenti, prima usicta dopo la mezza, 10 km tranquilli che sapevano di strano dopo la frenesia delle ultime settimane.
Sono uscita senza Garmin perchè il cucciolo è saltato, forse lo stress è stato troppo anche per lui, e ammetto di essermi goduta il sole tiepido, il venticello, il poco traffico e l'idiota che ha voluto sfidarmi in pista ciclabile.
Davvero non capisco questi uomini che partono da presupposto che devono per forza superarti, anche se sono in sovrappeso e chiaramente fuori allenamento, il loro ego necessita disperatamente di lasciare indietro qualsivoglia essere di sesso femminile! Il Crapapelata in questione ha incrociato il mio passo ad una rotatoria, saluto d'ordinanza e poi ognuno per i fatti suoi. Io al mio passo, lui al suo. O quasi. Appena si è reso conto che ero donna ha subito accelerato, buon per te, penso io, voglia di fare piu' di questo anche no. Così continuo tranquilla, ascolto la musica e mi guardo intorno. E lo raggiungo. E lui, che voltando leggermente la testa mi intravede nella sua scia, non ce la fa e di nuovo accelera, sbuffando. Comincio ad innervosirmi.
Lo riprendo di nuovo e stavolta lo vedo particolarmente irritato, a quel punto a me mancava un solo km e lui mi aveva ampiamente fatto girare, notando il suo satellitare gli chiedo la velocità, alla sua riposta ringrazio, saluto e me ne volo via, lasciandolo li, lui, il suo sudore, la panza e la sua arroganza.
Non amo questo titpo di competitività, in primis perchè credo di non poter competere con nessuno se non con me stessa, visto il mio livello, poi perchè non è nelle mie corde voler a tutti i costi primeggiare sugli altri, infine perchè trovo stupido che due corridori della domenica come noi debbano fare i giochetti a chi ce l'ha più lungo.
Peggio per lui, non l'ho più visto arrivare, spero si sia fermato a bere un caffè, ne aveva bisogno.
Sabato sono ripresi gli allenamenti, prima usicta dopo la mezza, 10 km tranquilli che sapevano di strano dopo la frenesia delle ultime settimane.
Sono uscita senza Garmin perchè il cucciolo è saltato, forse lo stress è stato troppo anche per lui, e ammetto di essermi goduta il sole tiepido, il venticello, il poco traffico e l'idiota che ha voluto sfidarmi in pista ciclabile.
Davvero non capisco questi uomini che partono da presupposto che devono per forza superarti, anche se sono in sovrappeso e chiaramente fuori allenamento, il loro ego necessita disperatamente di lasciare indietro qualsivoglia essere di sesso femminile! Il Crapapelata in questione ha incrociato il mio passo ad una rotatoria, saluto d'ordinanza e poi ognuno per i fatti suoi. Io al mio passo, lui al suo. O quasi. Appena si è reso conto che ero donna ha subito accelerato, buon per te, penso io, voglia di fare piu' di questo anche no. Così continuo tranquilla, ascolto la musica e mi guardo intorno. E lo raggiungo. E lui, che voltando leggermente la testa mi intravede nella sua scia, non ce la fa e di nuovo accelera, sbuffando. Comincio ad innervosirmi.
Lo riprendo di nuovo e stavolta lo vedo particolarmente irritato, a quel punto a me mancava un solo km e lui mi aveva ampiamente fatto girare, notando il suo satellitare gli chiedo la velocità, alla sua riposta ringrazio, saluto e me ne volo via, lasciandolo li, lui, il suo sudore, la panza e la sua arroganza.
Non amo questo titpo di competitività, in primis perchè credo di non poter competere con nessuno se non con me stessa, visto il mio livello, poi perchè non è nelle mie corde voler a tutti i costi primeggiare sugli altri, infine perchè trovo stupido che due corridori della domenica come noi debbano fare i giochetti a chi ce l'ha più lungo.
Peggio per lui, non l'ho più visto arrivare, spero si sia fermato a bere un caffè, ne aveva bisogno.
venerdì 17 maggio 2013
Verso nuove e mirabolanti avventure
Mi sto ancora crogilando nelle emozioni di sabato scorso, foto acquistate, tag messi, commenti e complimenti ricevuti.
E ora che la doverosa settimana di scarico è passata si inzia a pianificare la prossima fatica!
Domani riprenderò a correre, sicuramente con uno spirito diverso, con più serentità e forse anche divertendomi decisamente più delle ultime volte!
Bologna, 15 Settembre.
Questa la data che passa di bocca in bocca in questi giorni, Sara che mi chiede se non ne ho abbastanza, altri due folli da coinvolgere, Ale ormai rassegnato alle mie alzatacce.
Amo correre, fa per me, con i tempi e la fatica, il mio corpo adora (e a volte odia) il movimento rotatorio delle gambe, il sempre vano tentativo di rilassare le spalle, la falcata che cerca la strada, il sudore che mi fa bruciare gli occhi.
Ogni volta mi chiedo chi me lo fa fare e ogni volta, quando finalmente arrivo, quando mi infilo sotto la doccia, quando vedo un buon tempo, trovo la risposta.
Quinid via, una nuova avventura tutta da vivere, non vedo l'ora.
E ora che la doverosa settimana di scarico è passata si inzia a pianificare la prossima fatica!
Domani riprenderò a correre, sicuramente con uno spirito diverso, con più serentità e forse anche divertendomi decisamente più delle ultime volte!
Bologna, 15 Settembre.
Questa la data che passa di bocca in bocca in questi giorni, Sara che mi chiede se non ne ho abbastanza, altri due folli da coinvolgere, Ale ormai rassegnato alle mie alzatacce.
Amo correre, fa per me, con i tempi e la fatica, il mio corpo adora (e a volte odia) il movimento rotatorio delle gambe, il sempre vano tentativo di rilassare le spalle, la falcata che cerca la strada, il sudore che mi fa bruciare gli occhi.
Ogni volta mi chiedo chi me lo fa fare e ogni volta, quando finalmente arrivo, quando mi infilo sotto la doccia, quando vedo un buon tempo, trovo la risposta.
Quinid via, una nuova avventura tutta da vivere, non vedo l'ora.
martedì 14 maggio 2013
Over My Dream
E quindi ci siamo.
Da quel lontano Gennaio 2010 con la sua sentenza: non potrai mai più correre, a questo 11 Maggio in cui mi trovo ai blocchi di partenza della mia prima mezza.
Mentre io e Sara attendiamo lo sparo d'inizio, mentre intorno a me sento vociare di runners più o meno agitati, mentre tutti ballano un harlem shake (si scrive così?? mah...) di cui non avevo mai sentito parlare, io mi ritrovo a pensare a questi ultimi mesi di follia.
Da Novembre quando ho deciso che avrei corso di nuovo, da quando sono stata per la prima volta dal fisiatra che mi ha dato speranza ad oggi. Mille momenti, di paura e gioia, speranza e sconforto. Le sedute dal fisioterapista che mi facevano pangere, gli allenamenti con l'ansia del dolore, la pioggia e la neve, il freddo, il vento, ma anche il sole del Primo dell'anno, unica pirla a correre alle 10 del mattino, la felicità del primo lungo senza dolore, un'Amicizia nata e coltivata col fiatone, i progetti, i tempi, il Garmin mai soddisfatto.
E poi la Mezza di Padova saltata per quello stupido infortunio e dover aspettare ancora 20 giorni per poter realizzare questo piccolo sogno.
E ora sono qui, con lo stomaco serrato, le gambe tremanti e la paura, ancora, di non farcela.
Si parte, VIA!
Veloci, troppo veloci, ma ho voglia di correre, di dare, di sudare e soffrire. Il percorso è suggestivo ma un po' difficile per me, ci sono un paio di strappi in salita, strade strette che costringono a volte lo slalom tra i passanti, ma c'è anche il tifo dei passanti, Sara che mi fa da guida un passo davanti a me, il mare al tramonto.
Corro e non penso che sto andando troppo veloce, che la tabella era un'altra, ma ormai....
Passiamo i 10 Km ben sotto l'ora e capisco di aver esagerato. Penso di mangiare qualcosa al ristoro dei 15 Km ma una volta li mi rendo conto che c'è solo acqua...Porcaccia...sono in crisi e l'unico integratore che ho non basta. Ma devono spararmi per fermarmi. Rallento, molto, ma non smetto di correre, alzo la testa dalla strada e leggo 16 km, cazzo Chiara, solo 5 km e sei arrivata. Da li è solo testa bassa e un piede davanti all'altro, mentre scende il buio e si accendono i lampioni, mentre non importa più il tempo ma solo arrivare, accendo la musica, fatico, mi scoppia il cuore ma vado avanti.
E poi eccolo, Sara che urla, io che alzo lo sguardo annebbiato e vedo Ale che mi aspetta, mia figlia che ride e mi indica. Sara mi prende per mano, io non riesco nemmeno a parlare dall'emozione, tagliamo il traguardo così, ci abbracciamo e piangiamo, liberandoci delle emozioni che abbiamo portato fin li assieme.
Mi faccio traspostare dall'Amore della mia famiglia, abbracci, acqua, sorrisi, BRAVA!
La mia indole non mi tradisce, guardo il tempo con una punta di delusione, avevo in mente 2.06, li avevo nelle gambe, e invece leggo un 2.15 che sa di beffa
Ma non importa, era la Prima, ce ne saranno altre, ce n'è già un'altra.
I migliori creatori di Sogni sono i Sogni stessi. Sono pronta per una nuova avventura
Da quel lontano Gennaio 2010 con la sua sentenza: non potrai mai più correre, a questo 11 Maggio in cui mi trovo ai blocchi di partenza della mia prima mezza.
Mentre io e Sara attendiamo lo sparo d'inizio, mentre intorno a me sento vociare di runners più o meno agitati, mentre tutti ballano un harlem shake (si scrive così?? mah...) di cui non avevo mai sentito parlare, io mi ritrovo a pensare a questi ultimi mesi di follia.
Da Novembre quando ho deciso che avrei corso di nuovo, da quando sono stata per la prima volta dal fisiatra che mi ha dato speranza ad oggi. Mille momenti, di paura e gioia, speranza e sconforto. Le sedute dal fisioterapista che mi facevano pangere, gli allenamenti con l'ansia del dolore, la pioggia e la neve, il freddo, il vento, ma anche il sole del Primo dell'anno, unica pirla a correre alle 10 del mattino, la felicità del primo lungo senza dolore, un'Amicizia nata e coltivata col fiatone, i progetti, i tempi, il Garmin mai soddisfatto.
E poi la Mezza di Padova saltata per quello stupido infortunio e dover aspettare ancora 20 giorni per poter realizzare questo piccolo sogno.
E ora sono qui, con lo stomaco serrato, le gambe tremanti e la paura, ancora, di non farcela.
Si parte, VIA!
Veloci, troppo veloci, ma ho voglia di correre, di dare, di sudare e soffrire. Il percorso è suggestivo ma un po' difficile per me, ci sono un paio di strappi in salita, strade strette che costringono a volte lo slalom tra i passanti, ma c'è anche il tifo dei passanti, Sara che mi fa da guida un passo davanti a me, il mare al tramonto.
Corro e non penso che sto andando troppo veloce, che la tabella era un'altra, ma ormai....
Passiamo i 10 Km ben sotto l'ora e capisco di aver esagerato. Penso di mangiare qualcosa al ristoro dei 15 Km ma una volta li mi rendo conto che c'è solo acqua...Porcaccia...sono in crisi e l'unico integratore che ho non basta. Ma devono spararmi per fermarmi. Rallento, molto, ma non smetto di correre, alzo la testa dalla strada e leggo 16 km, cazzo Chiara, solo 5 km e sei arrivata. Da li è solo testa bassa e un piede davanti all'altro, mentre scende il buio e si accendono i lampioni, mentre non importa più il tempo ma solo arrivare, accendo la musica, fatico, mi scoppia il cuore ma vado avanti.
E poi eccolo, Sara che urla, io che alzo lo sguardo annebbiato e vedo Ale che mi aspetta, mia figlia che ride e mi indica. Sara mi prende per mano, io non riesco nemmeno a parlare dall'emozione, tagliamo il traguardo così, ci abbracciamo e piangiamo, liberandoci delle emozioni che abbiamo portato fin li assieme.
Mi faccio traspostare dall'Amore della mia famiglia, abbracci, acqua, sorrisi, BRAVA!
La mia indole non mi tradisce, guardo il tempo con una punta di delusione, avevo in mente 2.06, li avevo nelle gambe, e invece leggo un 2.15 che sa di beffa
Ma non importa, era la Prima, ce ne saranno altre, ce n'è già un'altra.
I migliori creatori di Sogni sono i Sogni stessi. Sono pronta per una nuova avventura
martedì 7 maggio 2013
DI Sogni e Utopie
Fra quattro giorni si concluderà questa mia avventura. Forse. Si perchè visti i precedentei il condizionale è d'obbligo!
Dopo essermi allenana 4 volte alla settimana per 4 mesi, uscendo a correre con qualsiasi tempo, subendo la pioggia, la neve, il gelo e la nebbia, dopo aver attuato magici incastri per trovare il tempo per correre, per per mia figlia, per Ale e il lavoro, per gli amici e la famiglia, dopo aver superato le crisi e la stanchezza, a tre giorni dalla mezza di Padova una porta ha ben deciso di fracassarmi il piede. TRE GIORNI.
Risultato: mezza saltata e lacrime a volontà.
La tentazione di appendere le scarpe al chiodo, anzi, di bruciarle, è stata forte, fortissima, ma poi ho ripensato ai sacrifici fatti non solo da me, ma anche da Ale che mi ha sempre aspettata, da mia fliglia che ha rinunicato ad un po' del suo tempo con me, agli amici a cui ho detto no perchè mi dovevo allenare e ho deciso di riprovarci.
Mancano 4 giorni alla mezza di Alassio e sono qui in attesa della catastrofe. Cosa succederà? Mi ammalerò? verrò investita? Tamponata? verrà la varicella a mia figlia? l'Otite ad Ale? Insomma, oltre all'infarto che ha colpito il mio ex marito la settimana scorsa, cos'altro può accadere??? Fortunatamente lui sta benone, danni minimi e lunga convalescenza, ma io no.
Voglio dire, a 39 anni come cazzo si fa a fare un infarto? E soprattutto, se succede questo ad un uomo assolutamente sedentario che non fa nulla per mettere in pericolo se stesso (eh...nulla.. a parte le 40 sigarette al giorno e i cibi confezionati) cosa può accadere a me che sono sempre in giro in macchina, o di corsa, che salgo e scendo scale, attraverso strade e salto pozzanghere?
Sono al limite della paranoia, ma è dal 2010 che questo piccolo sogno aspetta di essere realizzato e ora ha più i contorni di un'utopia che di un qualcosa di effettivamente realizzabile.
La domanda che mi porrò dopo è: e adesso?
Quando si realizza un sogno bisogna subito sostituirlo con un altro, no?
Ma a questo penserò la settimana prossima
Dopo essermi allenana 4 volte alla settimana per 4 mesi, uscendo a correre con qualsiasi tempo, subendo la pioggia, la neve, il gelo e la nebbia, dopo aver attuato magici incastri per trovare il tempo per correre, per per mia figlia, per Ale e il lavoro, per gli amici e la famiglia, dopo aver superato le crisi e la stanchezza, a tre giorni dalla mezza di Padova una porta ha ben deciso di fracassarmi il piede. TRE GIORNI.
Risultato: mezza saltata e lacrime a volontà.
La tentazione di appendere le scarpe al chiodo, anzi, di bruciarle, è stata forte, fortissima, ma poi ho ripensato ai sacrifici fatti non solo da me, ma anche da Ale che mi ha sempre aspettata, da mia fliglia che ha rinunicato ad un po' del suo tempo con me, agli amici a cui ho detto no perchè mi dovevo allenare e ho deciso di riprovarci.
Mancano 4 giorni alla mezza di Alassio e sono qui in attesa della catastrofe. Cosa succederà? Mi ammalerò? verrò investita? Tamponata? verrà la varicella a mia figlia? l'Otite ad Ale? Insomma, oltre all'infarto che ha colpito il mio ex marito la settimana scorsa, cos'altro può accadere??? Fortunatamente lui sta benone, danni minimi e lunga convalescenza, ma io no.
Voglio dire, a 39 anni come cazzo si fa a fare un infarto? E soprattutto, se succede questo ad un uomo assolutamente sedentario che non fa nulla per mettere in pericolo se stesso (eh...nulla.. a parte le 40 sigarette al giorno e i cibi confezionati) cosa può accadere a me che sono sempre in giro in macchina, o di corsa, che salgo e scendo scale, attraverso strade e salto pozzanghere?
Sono al limite della paranoia, ma è dal 2010 che questo piccolo sogno aspetta di essere realizzato e ora ha più i contorni di un'utopia che di un qualcosa di effettivamente realizzabile.
La domanda che mi porrò dopo è: e adesso?
Quando si realizza un sogno bisogna subito sostituirlo con un altro, no?
Ma a questo penserò la settimana prossima
martedì 30 aprile 2013
Dolce Vita
Quattro giorni a Roma a fare i fidanzatini, eterni innamorati da far venire le carie anche alle dentiere!
Roma è stupendissima, girata a piedi (millemila km al gorno) da il senso della vita Romana, ci siamo persi per i vicoli, fuori dai tour turistici classici, sfanculando le file perennemente presenti davati ai Fori e ai musei vaticani, preferendo la Galleria d'Arte Moderna alla Sistina, la chiesetta di S. Stefano al Vaticano, un ristorante indiano ai locali di Trastevere.
In tutto questo bendidddddio però il tarlo dell'allenamento non mi ha abbandonato e sia venerdì che domenica mi sono alzata all'alba per correre.
E' stato strano girare per la Capitale vuota alle sei del mattino, sono riuscita a vedere piazze e scalinate in tutta la loro bellezza, finalemente silenziose prima dell'ennesimo assalto di comitive urlanti e venditori di quadri.
Ma mi sono anche chiesta perchè.
Perchè in vacanza con l'uomo che amo mi sono sottoposta a questa tortura (perchè fre 15 km a Roma è' una TORTURA, viste le mille salite e le poche discese!), perchè ad ogni gelato mi sono chiesta se sarei ingrassata, perchè ad ogni cena facevo il calcolo delle troppe calorie che stavo ingerendo, perchè....perchè...perchè non riesco a lasciarmi andare?
La mezza dell'11 Maggio è stata la scusa per non abbassare la guardia, la sfida lanciatami dal destino che mi ha impedito di fare la prima in programma, un piede dolorante da riabituare alla corsa e i sensi di colpa da spedire in cantina.
Nonostante questo la prova bilancia ieri mi ha lasciato l'amaro in bocca, due chili in più. A sto punto potevo ingozzarmi e godermela no?
Mancano 10 giorni alla gara, domani i km saranno 18 e io ho ancora il dubbio se lo sto facendo perchè mi piace o perchè ho paura di fantasmi che dovrebbero non esserci più.
Roma è stupendissima, girata a piedi (millemila km al gorno) da il senso della vita Romana, ci siamo persi per i vicoli, fuori dai tour turistici classici, sfanculando le file perennemente presenti davati ai Fori e ai musei vaticani, preferendo la Galleria d'Arte Moderna alla Sistina, la chiesetta di S. Stefano al Vaticano, un ristorante indiano ai locali di Trastevere.
In tutto questo bendidddddio però il tarlo dell'allenamento non mi ha abbandonato e sia venerdì che domenica mi sono alzata all'alba per correre.
E' stato strano girare per la Capitale vuota alle sei del mattino, sono riuscita a vedere piazze e scalinate in tutta la loro bellezza, finalemente silenziose prima dell'ennesimo assalto di comitive urlanti e venditori di quadri.
Ma mi sono anche chiesta perchè.
Perchè in vacanza con l'uomo che amo mi sono sottoposta a questa tortura (perchè fre 15 km a Roma è' una TORTURA, viste le mille salite e le poche discese!), perchè ad ogni gelato mi sono chiesta se sarei ingrassata, perchè ad ogni cena facevo il calcolo delle troppe calorie che stavo ingerendo, perchè....perchè...perchè non riesco a lasciarmi andare?
La mezza dell'11 Maggio è stata la scusa per non abbassare la guardia, la sfida lanciatami dal destino che mi ha impedito di fare la prima in programma, un piede dolorante da riabituare alla corsa e i sensi di colpa da spedire in cantina.
Nonostante questo la prova bilancia ieri mi ha lasciato l'amaro in bocca, due chili in più. A sto punto potevo ingozzarmi e godermela no?
Mancano 10 giorni alla gara, domani i km saranno 18 e io ho ancora il dubbio se lo sto facendo perchè mi piace o perchè ho paura di fantasmi che dovrebbero non esserci più.
mercoledì 24 aprile 2013
TO BE...
Ho deciso di riprendere a scrivere perchè dopo 5 mesi di allenamenti mi sono resa conto di aver vissuto un'avventura che merita di essere raccontata. Almeno a me stessa. Per non perderei pezzi, i ricordi e le emozioni, che sono sempre così labili...oggi siamo travolti dalla gioia, dalla tristezza, dall'angoscia e domani rimane solo l'ombra di ciò che pensiamo di aver provato. NO, bisogna fermare questi attimi, e io che amo la fotografia so bene quanto sia importante il giusto punto di vista, la luce, i colori per rendere immortale un attimo. E di attimi da rivivere in questi mesi ce ne sono stati tanti.
A Dicembre sono nati due nostri nipotini, figli dei fratelli di Ale. Due cucciolini tutti da stritolare di baci.
E lui che "no, non voglio figli", "sono troppo vecchio per...""sto così bene da solo con te e Sara.." si è sciolto come un calippo a ferragosto.
Bene.
Molto bene.
IO NO!
Non vorrei sembrare la cugina cattiva di Crudelia Demon ma sinceramente l'istinto materno inizia e finisce con mia figlia.
Certo, come tutte le donne ci sono momenti in cui penso che sarebbe stupendo avere un figlio con i suoi occhi, ma poi la favola del Mulino Bianco si infrange contro la realtà che ho già vissuto: kg in più, smagliature, parto, notti in bianco, biberon, tempo zero per una doccia, uscite annullate, malattie varie ed eventuali, svezzamento, pannolini ecc ecc ecc.
Vi prego no.
Non ce la posso fare, non ora, non adesso.
E infatti puntuale come la nausea a Natale è arrivato il ritardo, a Gennaio. Porcadiquella....
Ammetto di aver tirato un sospiro di sollievo quando è risultato un falso allarme, ma non posso non pensare ai suoi occhi un po' delusi...Così ho fatto una cosa TREMENDA: ho temporeggiato!
In sintesi gli ho chiesto tempo, il tempo di correre una mezza maratona e magari qualcosa in più, di far passare l'estate , di pensare a cosa fare da grande e..e... sono una brutta perona vero? :( :(
A Dicembre sono nati due nostri nipotini, figli dei fratelli di Ale. Due cucciolini tutti da stritolare di baci.
E lui che "no, non voglio figli", "sono troppo vecchio per...""sto così bene da solo con te e Sara.." si è sciolto come un calippo a ferragosto.
Bene.
Molto bene.
IO NO!
Non vorrei sembrare la cugina cattiva di Crudelia Demon ma sinceramente l'istinto materno inizia e finisce con mia figlia.
Certo, come tutte le donne ci sono momenti in cui penso che sarebbe stupendo avere un figlio con i suoi occhi, ma poi la favola del Mulino Bianco si infrange contro la realtà che ho già vissuto: kg in più, smagliature, parto, notti in bianco, biberon, tempo zero per una doccia, uscite annullate, malattie varie ed eventuali, svezzamento, pannolini ecc ecc ecc.
Vi prego no.
Non ce la posso fare, non ora, non adesso.
E infatti puntuale come la nausea a Natale è arrivato il ritardo, a Gennaio. Porcadiquella....
Ammetto di aver tirato un sospiro di sollievo quando è risultato un falso allarme, ma non posso non pensare ai suoi occhi un po' delusi...Così ho fatto una cosa TREMENDA: ho temporeggiato!
In sintesi gli ho chiesto tempo, il tempo di correre una mezza maratona e magari qualcosa in più, di far passare l'estate , di pensare a cosa fare da grande e..e... sono una brutta perona vero? :( :(
Perchè il Primo Amore....
Com'è stato con Ale, mio primo Amore a 13 anni e oggi mio compagno per la Vita, anche la Corsa non ha mai abbandonato il mio cuore.
Quando due anni fa mi avevano perentoriamente vietato di correre è stato un duro colpo da accettare. Fortunatamente il mio meraviglioso e sportivo Uomo mi ha aiutata facendomi conoscere la bici da corsa e permettendomi, nei successi due anni, di continuare a faticare come piace a me.
Però..Però..la corsa... ogni volta che incrociavo un runner mi scoprivo ad osservarlo con una punta di invidia, ascoltare persone con storie "di corsa" da raccontare mi affascinava e intristiva allo stesso tempo e infine c'era quella cosa in sospeso, la mia avventura lasciata a metà a causa di un infortunio sulla via di Damasco (ehm...Santiago), la voglia di concludere ciò che avevo inziato e...insomma, ne avevo un po' le palle piene della bici e di tutto il testosterone che ci ruota attorno. Decine di uomini in calzamaglia bianca (omiodio) che fanno a gara a chi ce l'ha più lungo, a chi va più veloce, a chi ha il cambio più figo ecc ecc....Con tutto il rispetto per i ciclisti seri, è veramente un mondo maschilista e troppo competitivo! Vuoi mettere il running? Sei tu e tu, solo gambe e fiato, testa e cuore, l'unica gara è con te stesso e se incroci un'altro che corre invece di accelerare per far vedere quanto si è fighi, ci si saluta, complici e compagni nella stanchezza.
Ecco.
Dopo due anni ci ho riprovato. Grazie ad un Amico che per caso è anche osteopata. Grazie ad Ale che mi ha scorazzato a fisiatri per tutto il Nordest. Grazie a me che non mollo mai (o quasi).
A Dicembre la prima Corsa, 30 minuti dolorosi, con strascichi nei giorni seguenti che neanche la scalata dell'Everest.
A Gennaio si parte, via, abbiamo un obiettivo.
Quando due anni fa mi avevano perentoriamente vietato di correre è stato un duro colpo da accettare. Fortunatamente il mio meraviglioso e sportivo Uomo mi ha aiutata facendomi conoscere la bici da corsa e permettendomi, nei successi due anni, di continuare a faticare come piace a me.
Però..Però..la corsa... ogni volta che incrociavo un runner mi scoprivo ad osservarlo con una punta di invidia, ascoltare persone con storie "di corsa" da raccontare mi affascinava e intristiva allo stesso tempo e infine c'era quella cosa in sospeso, la mia avventura lasciata a metà a causa di un infortunio sulla via di Damasco (ehm...Santiago), la voglia di concludere ciò che avevo inziato e...insomma, ne avevo un po' le palle piene della bici e di tutto il testosterone che ci ruota attorno. Decine di uomini in calzamaglia bianca (omiodio) che fanno a gara a chi ce l'ha più lungo, a chi va più veloce, a chi ha il cambio più figo ecc ecc....Con tutto il rispetto per i ciclisti seri, è veramente un mondo maschilista e troppo competitivo! Vuoi mettere il running? Sei tu e tu, solo gambe e fiato, testa e cuore, l'unica gara è con te stesso e se incroci un'altro che corre invece di accelerare per far vedere quanto si è fighi, ci si saluta, complici e compagni nella stanchezza.
Ecco.
Dopo due anni ci ho riprovato. Grazie ad un Amico che per caso è anche osteopata. Grazie ad Ale che mi ha scorazzato a fisiatri per tutto il Nordest. Grazie a me che non mollo mai (o quasi).
A Dicembre la prima Corsa, 30 minuti dolorosi, con strascichi nei giorni seguenti che neanche la scalata dell'Everest.
A Gennaio si parte, via, abbiamo un obiettivo.
martedì 23 aprile 2013
Si Torna... e si corre....
Non so perchè, non so coa sia scattato esattamentenella mia testa, ma leggendo il racconto di un altro Blogger mi è imporvvisamente tornata la voglia di scrivere, dire, raccontare...
MI impegnerò a capire come funziona questo spazio, cercherò i miei amici e tornerò a narrare la mia vita, come un tempo ma diversamente da un tempo. Tutto cambia e tutto rimane uguale, siamo noi che mutiamo, sempre.
MI impegnerò a capire come funziona questo spazio, cercherò i miei amici e tornerò a narrare la mia vita, come un tempo ma diversamente da un tempo. Tutto cambia e tutto rimane uguale, siamo noi che mutiamo, sempre.
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